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Tra orsacchiotti e reggiseni

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Questo titolo è un po' strano, volevo raccontarvi un po' di Camilla e dei suoi 7 anni appena compiuti, della sua crescita e dello sviluppo e con felicità e un po' di malinconia vi dico che se avete figli di circa questa età qualcosa nell'aria cambia.
Tutto è nato qualche mese fa quando un giorno Camilla ha detto 
"ma a me mamma, quando crescerà il seno?"
(SEGUE SILENZIO TOMBALE, NONCHè PANICO, NONCHÈ LACRIME)
Una domanda del tutto naturale se avete avuto o avete dei genitori come siamo noi, che non si nascondono quando escono dalla doccia, proprio per dar modo da subito di comprendere l'anatomia di un maschio e di una femmina e capire la differenza di entrambi.
Negli anni è successo giustamente che ci chiedesse perchè fossimo diversi, come si chiamasse "questo" o "quello" e noi abbiamo risposto nel modo più naturale e scientifico possibile...ma negli ultimi mesi, l'interesse è aumentato e la cosa ci ha sorpresi se consideriamo anche il fatto che ha già solo 7 anni.
A 7 anni io sono quasi certa che passavo il mio tempo ad ascoltare le audiocassette, o giocavo con le bambole...non pensavo già a voler essere più grande della mia età, quello è arrivato dopo, tra gli 11 e i 12 anni.
TUTTO NORMALE dicono i pediatri!!
I TEMPI DELLA PUBERTÀ SI SONO RIDOTTI dicono gli psicologi!!
ma per assurdo non trovo blog, non trovo mamme, non trovo un cazzo di nessuno con cui confrontarmi e che mi sappia consolare o dire come affrontare in modo sereno questa fase/non/fase.
Perchè non siamo in preadolescenza, non siamo nella piena pubertà, queste generazioni sono il pre del pre! Siamo in punto in cui vogliono andare a letto con l'orsacchiotto però ti chiedono di poter provare il reggiseno...e non lo fanno per gioco, per ridere, per emulare l'adulto, ma perchè desiderano crescere in fretta, troppo in fretta.
Non è un discorso poi che viene affrontato tutti i giorni tutto il giorno sia chiaro, ha pur sempre 7 anni e ora vuole vedere Rapunzel e costruire i lego, tuttavia per quanto io stia molto attenta a ciò che guarda in tv, alle frequentazioni etc. c'è un desiderio pressante di voler crescere e di essere più grande di quello che si è.
Neanche a farlo apposta l'altro giorno il Dio della cultura, della conoscenza, della saggezza...Alberto Angela...ne ha fatto un programma.
Ero qua a scrivere questo post con un'ansia da far spavento ed è arrivato lui a dirmi "Hey, stai serena" però sappi che poi ci sarà l'adolescenza, i computer, le chat, i gruppi WhatsApp, il bullismo e sono ripiombata nell'abisso.
Sta di fatto che affrontiamo la cosa giorno per giorno, senza prendere questa questione troppo seriamente ma pur sempre ricordandoci che abbiamo a che fare con una persona che sta cercando di scoprire se stessa e la sua piccola strada.

Dopo questo pippone psicologico, non temete...sto per tornare per il post dell'anno che preferisco...quello del compleanno di Camilla!! A sabato... ;)




Nella tana del Bianconiglio

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La tanto attesa festa del compleanno di Camilla è giunta al termine. Tanto attesa da me che come ogni anno ne esco felice ma un po' devastata, e dalle amiche della Cami nonché lei stessa, per festeggiare, urlare, piangere e giocare. Piangere si, perchè come da tradizione non può esserci una festa di compleanno senza quei 3-4 momenti di litigi, pianti, disperazione, felicità, pace e abbracci finali.
Come ho raccontato sui vari social il tema quest'anno è stato:
ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE.

Di quattro feste a tema fatte in questi anni, tre sono state incentrate sulla Disney.
Lo ripeto sempre, il segreto per organizzarne uno fatto bene è il tempo e il caro e amato Pinterest.
Gli spunti li prendo sempre da lì, perchè tra foto e link di altri blog cerco di carpire quanti più dettagli possibili rendendoli comunque personalizzati e intimi, senza scadere nella pagliacciata da boss delle cerimonie. Ho voluto ricreare un'ambientazione da sala da the, offrendo proprio the e biscottini, uniti ovviamente ai soliti pacchi di patatine e Coca Cola perchè ok voler fare le cose chic, ma è pur sempre una festa con dei bambini che di queste cose ancora non gliene frega un cazzo comprendono appieno.
GLI INVITI: sono un'orgogliosa amante degli inviti cartacei, non quelli prestampati che vi vendono in giro nelle edicole però, ma quelli creati ad hoc apposta per ogni bambina invitata. Bisogna far sentire importante anche lei, è un momento dove c'è una sola festeggiata è vero, ma ogni bambino sotto i 10 anni vuole sentirsi un pochino speciale e allora anche quest'anno ho chiesto la collaborazione del mio caro amico Checco, che ha creato buste, biglietto e un piccolo "cadeaux" da poter utilizzare...una reale bustina da the con una scritta originale.

ADDOBBI PER LA CASA E LA TAVOLA: la casa va ovviamente un po' trasformata e ho trovato dei curiosi poster giganti da appendere sui muri, anche se il tocco di classe l'ho ritagliato, colorato e appeso io: il sito stesso della Disney vi da una mano se volete qua, e se avete la fortuna di avere una porta di casa col pomello, il gioco è fatto!
La tavola prima di essere imbandita con le diverse leccornie l'ho agghindata con la mia cara amata tovaglia coi cupcakes e poi con bicchieri, tovagliette e piattini di carta. Non sono caduta nel banale perchè mi sono affidata al sito Wimipops che vende materiale apposito per feste e cerimonie, dove ho trovato queste deliziose tazzine e piattini rigorosamente con le stampe di Alice. Indagando il marchio vero e proprio di questi prodotti, è Talking tables, la scelta sarebbe stata maggiore, c'erano anche vassoi e cannucce varie ma essendo un marchio britannico e avendo i tempi stretti, Wimipops mi avrebbe fatto recapitare il tutto entro sole 24 ore.

CIBO: da cinque anni ormai affezionata ad Elisa, la mia cake designer di fiducia, ho optato per dei classici biscotti, ma a tema... l'idea più originale è quella delle bustine da the, e immancabili i macarons e fidatevi se vi dico che superano di gran lunga i famosi Laduree. La torta c'era eh, ma quest'anno mia mamma ha voluto fare lei delle classiche crostate alla marmellata che sono state molto apprezzate.
GIOCHI: quando avete 7 bambine chiuse in una casa state certe che dovrete gestire alcuni momenti di crisi, perchè quelle litigano; litigano sempre. Sono felici dieci minuti di stare insieme e poi "questo è mio non te lo presto - eh ma allora cosa mi hai invitato a fare - dai su non litigate - zitta tu che la difendi - ecco tu mi dai sempre la colpa - non è vero sei tu che mi dai sempre la colpa" e avanti così fino a quando di solito intervengo proponendo finalmente un gioco di squadra. I giochi più belli che ho trovato in internet si svolgevano rigorosamente all'aperto, ma qua noi arriviamo sempre nei mesi freddi e quindi la cosa si fa più complessa. Intanto vi dico che una cosa che dovete sempre sempre avere è un tavolino con 10-15 fogli da colorare, pennarelli e quelle si perdono via per delle ore...poi anche quest'anno come due anni fa, è intervenuta la mia amica Gessica, truccatrice di lavoro che con in mano ombretti e pennelli ha trasformato tutte in piccole regine di cuori.
Come sempre quindi le feste di Camilla sono un successo e non dimenticate mai di lasciare alle invitate un piccolo pensiero di ringraziamento prima di andare via...un sacchetto con qualche caramella, un mini cerchietto e le farete felici.
Neanche ventiquattro ore dopo Camilla è arrivata in salotto decretando:
E L'ANNO PROSSIMO MAMMA, LA SIRENETTA!!!
Ma abbiamo ancora un anno intero davanti e staremo a vedere cosa succederà.


Angoli ghiotti in Toscana

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Dopo mesi riprendo in mano il mio blog perché ho trascorso una vacanza talmente bella e ricca di Angoli Ghiotti che non mi bastano i prossimi mesi su Instagram per raccontarveli tutti e allora mi sono decisa a tornare qui e a parlarvi di tutti i posti più carini che ho trovato in Toscana.
In questa regione è impensabile girarsi e non trovare ovunque luoghi interessanti dove mangiare, sarebbe come venire in Veneto e vedere se hanno del prosecco…tuttavia eravamo in una zona non proprio superturistica e questo lo abbiamo apprezzato tantissimo. Ci siamo presi un appartamentino in un agriturismo "La Sassetta" molto carino a Bibbona, in provincia di Livorno a 5 km dal mare. Non voglio star qui a decantare il mare, la spiaggia, la gente, la perfetta organizzazione, anche se dovrei, ma questo è un post sul mangiare e allora bando alle chiacchere iniziamo subito.
A Bibbona, questo paesino di 3.000 anime, abbiamo trovato un ristorante molto bello, l'Officina Vallini. Il luogo era intimo e ospitale aiutato anche dai camerieri e lo stesso chef che passeggiava per i tavoli chiaccherando con i clienti. Inutile dirvi che il dessert è stato il mio momento preferito…


Ho trascorso le giornate principalmente al mare ma un giorno lo abbiamo dedicato alla visita di San Gimignano e Volterra…due città splendide anche se un po’ caotiche di turisti (…pure noi…) se posso darvi un consiglio andate di mattina presto, per godervela di più senza l’ammasso di comitive che arrivano per le 11-12. A San Gimignano abbiamo DOVUTO provare il famosissimo gelato Dondoli, vincitore del premio come miglior gelateria al mondo. Non mi ero documentata a sufficienza e mi sono mangiata le mani perché ho preso un gusto “classico” e non i loro rinomati gusti come lo champelmo o gorgonzola e pere.
Lasciata San Gimignano, dopo un panino con la porchetta preso al mercato, ci siamo diretti a Volterra dove la prima tappa ha bloccato Luca davanti alla bottega del tartufo! Volterra l’ho trovata più ricca di angoli ghiotti e infatti ho scoperto in una delle piccole viuzze della città uno street food incredibile! 
La sosta del priore.
Qui ci DOVETE VENIRE. I vari post-it lasciati dai clienti valgono più di tutte le recensioni di Tripadvisor. (PANINO LARDO-PECORINO, ZUCCHINE E ACCIUGHE)


A 5km da noi ci siamo letteralmente innamorati della piccola Bolgheri, frazione di Castagneto Carducci, molto piccola ma ampiamente trafficata di turisti che vengono qui attraverso lo storico viale dei cipressi, citato nelle poesie di Carducci e per il vino.
In quanto esperto di vini Luca non poteva non trascinarmi qui, e io ho amato talmente questo piccolo paese da volerci tornare praticamente tutte le sere. Ampiamente ricca di osterie e ristoranti due hanno attirato la nostra attenzione, “la piccola dispensa” e l'enoteca Tognoni.
La prima è situata proprio nella piazza, accanto alla famosa statua di nonna Lucia, la nonna di Giosuè Carducci. Qui il luogo è intanto tra le cose più Instagram che io abbia mai visto…cassette di legno portafiori, menu appesi e dipinti a mano…insomma le foto parlano chiaro! Qui noi ci siamo sempre fermati per fare aperitivo, o dopo cena, per assaporare del vino e gustare qualche stuzzichino, che vi assicuro essere particolarmente abbondanti, quindi è un luogo perfetto anche per la cena.


Un altro posticino è stato l'enoteca Tognoni: qui abbiamo trascorso la nostra ultima serata tra affettati, formaggi e beh vino naturalmente. Il luogo è interessante perché i vini esposti nel locale possono essere scelti direttamente dal cliente che li porta in autonomia al suo tavolo. Vinco facile perché stavo con un esperto, altrimenti se la scelta toccava a me mi trovavate ancora là con lo sguardo ebete a battere la testa contro al muro per la completa e totale ignoranza a riguardo.

Ultimo in classifica perché si trova proprio fuori dalla nostra zona e lo abbiamo infatti sfruttato durante la strada, si trova in pieno centro a Livorno ed è il rinomato “Da Galileo” famoso per il suo straordinario caciucco. Il cameriere è particolarmente simpatico, l’ho notato prima, trovandolo addirittura nei commenti delle recensioni su internet, e poi incontrandolo. Vincitore di diversi premi, apparso in numerosi programmi televisivi e nonostante i 35 gradi (percepiti 50), abbiamo ordinato il loro piatto tipico...che è uscito fumante e avvolgente dalla cucina. ASSOLUTAMENTE SUCCULENTO.






Spero questa mia piccola guida gastronomica vi sia utile, e se steste anche valutando l'idea di andare in Toscana in vacanza con la famiglia, la Costa degli Etruschi è un luogo perfetto per voi. Vicino al mare per rilassarvi, vicino a incantevoli scorci e paesi da visitare e vicino ai vigneti...per darvi al bere qualora ne sentiste la necessità. 

Sfogliata napoletana

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Sono andata a rivedere l'ultima (e unica) volta in cui ho pubblicato una ricetta: 
UN ANNO ESATTO FA.
Perché questo non è mica un blog di cucina, io l'ho sempre detto che non sono una donna da fornelli...cerca una ricetta, vai a comprare gli ingredienti apposta (perché io MAI ho cose in dispensa già pronte da utilizzare per cucinare qualcosa di specifico), pesa tutto, sporca il mondo.
Se l'anno scorso mi sono piuttosto paraculata con delle crèpes che comunque cucino da quando sono adolescente, ieri mi sono buttata a capofitto su una cosa mai mai mai fatta: LA TORTA SALATA.
Pardon, la sfogliata napoletana...googla "torta salata pomodoro mozzarella" e vieni reindirizzato su una ricetta con un nome completamente diverso. Vabbè. Ok. Ce la posso fare.

INGREDIENTI:
2 rotoli di pasta sfoglia (mica dobbiamo metterci a farla sul serio a casa vero?!)
12 pomodirini ciliegino
10 bocconcini di mozzarella
Olive verdi denocciolate (quantità a scelta)
Origano
Olio extravergine di oliva
Sale

La prima cosa da fare è mettere la pasta sfoglia in una teglia rotonda bucherellandola con una forchetta, prendete i bordi e cercate di arricciarli verso l'interno. Ritagliate poi un altro strato di carta forno e ponetelo sopra alla parte centrale, appoggiandoci dei legumi secchi. 
(PERCHE'?! Perché i legumi? Perché altra carta forno? Hey io non sono una food blogger, fatelo e basta. Ho guardato 10 ricette uguali e mai una che ti dica il motivo!)


Mettete ora il tutto in forno e cuocetelo per 20 minuti a 180 gradi con forno ventilato. La parte centrale si alzerà, don't panic è tutto regolare.
Mentre pregate che le indicazioni che vi ho dato siano corrette, tagliate a metà i pomodorini e privateli dei semi, scolate molto bene i bocconcini di mozzarella che sennò vi si squaglia tutto dopo!

Tirate fuori la pasta sfoglia cotta e ora metteteci sopra gli ingredienti alternandoli tra loro. Aggiungete anche le olive, a seconda di quanto vi piacciano riempite tutti i buchi mancanti. Rimettetela in forno con un filo di olio per altri 15-20 minuti fino a quando vedete che i bordi della pasta sono ben dorati.

Il sale per me è stato poco rilevante, ne ho messo veramente pochissimo ed è comunque risultata molto saporita, anche grazie alle olive. Tocco finale con una spolverata di origano. 
Io non lo so se è un piatto che piacerà a tutti, ma questa torta ha avuto una durata di 3 ore, il tempo che il Perfido finisse di lavorare e arrivasse a casa per la cena. S P A Z Z O L A T A.
Finalmente ho un piatto diverso dalla solita pizza pronta da proporre alle amiche quando verranno a cena! Ci risentiamo nel 2016 per un'altra ricetta. ;)



Teen Movie #1

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Quando arriva l'estate mi sale una malinconia incredibile...non tanto per il fatto che ok odio il caldo, e odio le cosce che sfregano e bla bla bla...ma perché ho continui flashback della mia vita da adolescente, quando giugno voleva dire la fine della scuola, 3 mesi di nulla assoluto dove l'unico tuo interesse era limonare svagarti con gli amici.
Del mio periodo dai 13 ai 17 anni ho un ricordo vivido, riesco a rivedere me stessa e a sentire le stesse paure ed emozioni di quel periodo, sarà perché in fondo non mi sento per niente l'età che ho...si pensava solo a una cosa dai: 
I RAGAZZI.
Ammetto di essere stata una ragazzina un po' precoce, ricordo bene un anno in cui durante un centro estivo nel giro di 3 settimane ho avuto 3 ragazzi diversi! A 12 anni uno mi ha lasciato per la mia migliore amica dopo 9 mesi, ma l'anno dopo, hey...era l'estate della rivalsa, del puttanone mode on!
E parliamo poi solo di bacetti, mica di acrobazie erotiche, ma non era forse quello il bello? L'innamorarti ogni 5 minuti, sentire davvero un buco enorme allo stomaco da quasi star male? Le telefonate lunghe le ore a dirsi niente? Le lettere, i bigliettini, il "vuoi metterti con me?" l'amico che viene mandato per chiederti di metterti insieme a uno! Che anni ragazzi CHE ANNI!
Quando sento il desiderio di allontanarmi un attimo dalla realtà, dal non essere una donna di 31 anni, con una figlia di 5 e fidanzata da 16, accendo la tv e metto su i miei film preferiti...no, non quelli natalizi, che potrei effettivamente guardare anche ad agosto...parlo proprio di quelli che mi aiutano a rivivere il passato e a ricordarmi di com'ero io a 14 anni, a rivedermi con gli stessi occhi di allora e anche purtroppo da quelli da genitore, nei confronti di come sarò io con una Camilla adolescente in futuro.
Ho stilato una lista di 13 film che per me sono un cult da vedere e far vedere a chi ha una figlia da 12 anni in su.
Iniziamo con LE FONDAMENTA: LA BOUM (il tempo delle mele)
che capolavoro. Io direi che il primo potrebbe essere questo, Sophie Marceau è splendida e tocca con questo film ogni punto delle prime fasi dei nostri 13 anni...l'inizio delle scuole medie/superiori, le prime feste di sera, i litigi con i genitori che sembrano non comprenderti più...le ore al telefono con le amiche...le bugie...l'andare al cinema con uno non per il film ma per baciarlo 2 ore...

SHE'S OUT OF CONTROL (Giù le mani da mia figlia): non so quanto questo film abbia avuto successo, credo siano anni che non lo vedo in televisione, ma è esattamente quello che credo abbia vissuto mio padre quando ho fatto 15 anni. Il film racconta le vicissitudini di un padre che si ritrova a dover affrontare la crescita "improvvisa" della figlia alle prese con trucco, tacchi, telefonate, uscite e...ragazzi. Tra i protagonisti abbiamo una giovane e molto più emancipata Signora Camden nei panni della fidanzata del padre e un neanche ventenne Matthew Perry.

10 COSE CHE ODIO DI TE: ma non sto nemmeno a dirvelo perché questo film lo dovete vedere...Heath io ti amerò sempre, anche con quei tremendi boccoli in testa, io ti amerò...questa è la storia di una ragazza che si mette con uno stronzo che in realtà non è poi così stronzo. NO, non è come nella realtà che quelli stronzi restano stronzi.

CLUELESS (Ragazze a Beverly Hills): lo potremmo definire il precursore di Mean Girls, di OC, di tutta quella categoria di film incentrati sui studenti liceali pieni di soldi, con le solite problematiche...il nulla. Ma questo film è divino nella sua autoironia e va visto se non altro per invidiare Cher che sceglie il suo guardaroba con un'applicazione che ora troveremmo tranquillamente nel nostro smartphone, solo che allora era il 1995.

DEAD POETS SOCIETY (L'Attimo fuggente): abbiamo finora sempre parlato di film diciamo "da ragazze", ma tra i miei film preferiti di sempre c'è anche questo...l'Attimo fuggente.
Robin Williams magistrale in ogni sua interpretazione, di Ethan Hawke già mi ero innamorata da bambina col film Explorers, e poi nei suoi 19 anni tutti i miei ormoni esplosero. Ma non è solo questo, il film fa riflettere davvero, su come non ci si debba omologare agli altri, in un momento della nostra vita dove più che mai cerchiamo anche l'approvazione degli amici...andrebbe fatto vedere nelle scuole più e più volte questo film.

SIXTEEN CANDLES (Un compleanno da ricordare): eccolo il problema di questi film, ti piazzano il più bello della scuola e finisce che lo idealizzi e lo cerchi in tutte le aule della tua di scuola, senza chiaramente trovarlo perché-non-esiste.
Jake Ryan tanti cuori per te...una delle scene più belle, la sorella della protagonista imbottita di analgesici il giorno del suo matrimonio.

Questi sono i primi 6, la prossima settimana terminerò con altri 7 film. Non temete...arriveremo anche a Leonardo di Caprio... :D

Teen Movie #2

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Eccomi qua con la seconda e ultima puntata dedicata ai Teen Movie in questo mese di giugno che sa di adolescenti, ormoni e limonate dure...seguendo la scia dei sequel ecco un altro capolavoro degli anni ottanta:

La Boum 2: torna Sophie due anni dopo con nuovi drammi amorosi e un fidanzato U G U A L E ad un mio ex...inquietante la somiglianza ve lo giuro, con la solita differenza che nel film sto qua pare essere prima uno stronzo e poi un bravo ragazzo e nella realtà com'è? L'opposto. Sophie anche in questo sequel sempre un pochino più troia di prima...adoro!

Romeo and Juliet: ve lo avevo detto che ci arrivavo...tralasciamo che in realtà a 13 anni io la filmografia di Di Caprio l'ho vista tutta, quindi questa lista avrebbe potuto dedicarsi esclusivamente a lui, ho deciso di prendere il film che lo ha consacrato tra i teen star boyfriend che avremmo voluto. Romeo+Juliet è effettivamente una grossa, grossissima trashata dai, eppure lo abbiamo amato, io avevo creato un poster con scene del film prese da Top Girl e Cioè...altro che "GOOGLE - CERCA LEONARDO DI CAPRIO - STAMPA"; insieme alle immagini ovviamente le frasi del film che sappiamo tutte ancora a memoria vero?

Cruel intentions: film degno di nota per quanto mi riguarda non tanto per la trama in sé, quanto per la colonna sonora strepitosa, fra tutte la canzone dei Placebo. Tra le protagoniste, oltre a Reese Witherspoon, anche una emancipata futura Buffy.

American pie: questo film segna l'inizio dei film adolescenziali degli anni 2000. Me lo ricordo bene perché mi ero messa da poco col Perfido e avevo proprio 15 anni. Al limite del demenziale (di cui non disdegno mai l'umorismo becero) è un film che fa essenzialmente ridere, ma che mi porto dietro anche tanto per la colonna sonora e in questo caso del mio amore sfegatato per la parte rock dentro di me: i Blink 182.

My father the hero: Izzie Stevens ne ha fatti di film da ragazzina ma forse nessuno si ricorda di questo...la storia racconta le vicissitudini di un padre alle prese con una figlia un po' viziata con gli ormoni impazziti. 
Il padre della sposa: l'ultimo film della mia lista è questo, anzi potete scegliere di vedere l'originale con una dolcissima Elizabeth Taylor o il remake degli anni '90. Da ragazzina mi piaceva perché parlava principalmente di matrimonio, e ogni ragazzina sogna il suo, e poi perché guardandolo con mio padre ci si scambiava quello sguardo di complicità nell'identificarci nei protagonisti. Il matrimonio lo si desiderava per stare con la propria anima gemella, anche se dentro di noi lo sappiamo che nessun uomo sarà mai come nostro padre.




Giovani Streghe: quando attraversiamo l'adolescenza tutte noi o quasi veniamo un attimino affascinate dall'esoterismo...ricordo molto bene un compleanno con una seduta spiritica, e questo film l'ho noleggiato la prima volta a 13 anni, guardandolo con un'amica tenendo una candela accesa in cucina...che ha sciolto il tavolo, di cui ricordo ancora molto bene le urla di mia madre...prima delle sorelle Halliwell, prima di Sabrina vita da streghe, ci sono state queste 4 pazze siocopatiche. 

Ansie, paure e zaini scolastici

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Camilla ha terminato la scuola materna. Per sempre. Lutto.
Ancora non riesco a farmene una ragione, i figli crescono si sa, ma quando sono i tuoi di figli non lo si accetta mai.
Quando Cami aveva iniziato l’asilo non ricordo esattamente le mie emozioni, credo fossero un misto tra liberazione e paura, finalmente in grado di poter organizzare appuntamenti senza dover sconvolgere gli equilibri di nonni e papà babysitter e anche paura per l’integrazione di tua figlia con altri bambini. Quando hai un figlio solo lo cresci in maniera esclusiva, lui sa che tutte le tue attenzioni non sono per nessun altro, quindi iniziare l’asilo è anche la capacità per loro di capire che nessuno è più importante di un altro, che andare in bagno da soli è un piccolo passo verso l’indipendenza.
Per me la scuola materna rientra tra i momenti più belli e felici di tutta la mia “carriera scolastica”, dalle elementari in poi ammetto di non essere stata così fortunata, ho trovato un’immensità di compagni stronzi…ma veramente…non so se fossi diversa io o lo fossero gli altri, ma le amicizie vere sono arrivate solo a 17 anni. Ecco perché forse l’arrivo della scuola elementare per Camilla la vivo come una mia piccola personale angoscia. La fortuna che avrà lei rispetto a me è che la gran parte dei suoi compagni d’asilo li ritroverà anche a settembre, io invece li ho sempre cambiati tutti, forse anche questo non mi ha mai aiutata.
Ho fatto questo lungo preambolo un po’ per sfogarmi, sto lentamente diventando una mammola a tutti gli effetti, anche se il tema principale di questo post è un altro: GLI ACQUISTI SCOLASTICI.

Da metà luglio se bazzicate tra Cartoonito e Rai Yoyo li avrete già visti gli spot sugli zaini…ho visto cose veramente imbarazzanti però…zaini che cambiano colore con la temperatura, zaini con la segnaletica luminosa per avvisare l’arrivo della professoressa…ma dove siamo? È forse la CIA? Dobbiamo andare in una scuola interna del Pentagono? DAI.
Ci sono delle piccole regole che col Perfido abbiamo deciso di adottare, noi siamo un po’ all’antica (lui soprattutto) e riteniamo che lo zaino non sia una scelta così approssimativa da prendere…googlando in giro ho letto solo di “salvaschiena”, peso giusto, trolley o da schiena, cose importanti ok ma a sta bambina che le prendo? Frozen o Minnie? Le Barbie o le Winx?
Il mio primo zaino era di Bebè Mia, è durato 5 anni, l’ultimo anno ho disegnato un teschio sopra la faccia della bambola.
Lo zaino del Perfido era della Seven ed è durato 13 ANNI.
Siamo giusti quindi ad un compromesso, nessuno zaino marchiato. SOB.
- Cerchiamo uno zaino neutro, rosa, rosso, verde, no Hello Kitty no Disney…perché? Perché vogliamo che duri tutti e 5 gli anni scolastici, e Camilla cambia i suoi gusti sui cartoni quanto io sui ciondoli Pandora, è giusto che oltre al fattore schienale e alla resistenza dello zaino si responsabilizzi anche sui suoi gusti e capisca che non lo si può cambiare ogni anno. Evitiamo categoricamente di prenderlo online, sono cose che vanno assolutamente provate al momento.
- Se siamo severi sullo zaino non lo siamo sulla scelta dell’astuccio, spendere 15 euro l’anno per cambiarlo è decisamente diverso dal farlo con 50euro per lo zaino. Carta bianca quindi a Camilla che infatti si è fiondata su quello di Frozen.
- Per quanto riguarda i quaderni invece è buio totale, sono abituata prendere i regali di Natale a novembre e aver scoperto che la riunione con le maestre, dove ci spiegheranno cosa prendere, si terrà una settimana prima della scuola mi mette un’ansia che non vi dico.

- Finalmente è arrivato il tempo del grembiule. Camilla ha frequentato un asilo dove non era previsto, e la cosa mi ha sempre infastidito molto, sporcarsi il vestito è il meno, il principio del grembiule è di omologare tutti i bambini evitando che si urlino a vicenda “IO HO LA MAGLIETTA DI VIOLETTA E TU NOOOO! “BEH IO CE L’HO DI HELLO KITTY!” un bel grembiule blu per tutti e passa la paura.

Se avete pareri o consigli da darmi su questa nuova avventura anche per noi genitori fatemi sapere...le prime tre dritte sulla madre perfetta me le ha date la mia amica Petra:
1. Firmate e rimandate gli avvisi il prima possibile
2. Guardate i quaderni ogni giorno
3. Fate in modo che i bambini abbiano sempre il materiale 
"Segui questi 3 punti e sarai la cocca delle maestre. :) 

Die Schultüte

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Sono mesi che desidero parlarvi di questa (mia) tradizione e che a breve farò condividere anche a Camilla a settembre. Contemporaneamente alle paure del suo primo anno scolastico come raccontatovi qua il mese scorso, c'è anche grande trepidazione per il suo primo giorno. 
Sarà un giorno speciale, uno di quelli che te lo ricorderai tutta la vita; il mio primo giorno di scuola me lo ricordo bene, sedevo accanto ad una bambina in lacrime con la madre vicina mentre pensavo "madonna che ansia questa già piange adesso, ma stai calma!" no, forse i toni non sono stati proprio questi, dopotutto avevo 6 anni, credo però di aver pensato "ma che c'ha da piangere questa ma è una giornata stupendaaaa!" si perché io sapevo che terminate quelle 2-3 ore di presentazione a scuola, coi miei genitori avrei fatto festa grande! Seguendo la tradizione teTesca dei miei parenti, per il primo giorno di scuola avrei ricevuto una fantasmagorica Schultüte  Madonna se mi dispiace che non ve lo hanno fatto anche a voi...in breve cos'è questa Schultüte...non è altro che un cono, che io ricordo enorme per la mia età con all'interno un sacco di miniregali.

La prima schültute documentata risale al 1817 a Jena in Germania, dove questi coni venivano appesi ad un albero che si trovava nel giardino della scuola. Ai bambini veniva spiegato che esisteva un albero dove crescevano dei frutti a forma di cono e che quando erano maturi era tempo per ognuno di iniziare la scuola. Questo doveva consentire loro di affrontare il loro nuovo capitolo di vita  scolastica in modo tranquillo e senza grosse paure...col passare degli anni i coni venivano consegnati ai bambini direttamente dai genitori e davanti alla scuola veniva fatta una foto di gruppo con tutti i bambini e i loro coni.
Questa usanza da noi non esiste e credo sia davvero un peccato, ma si può sempre rimediare o fare come farò io con Camilla proseguendo questa tradizione che ormai definisco "di famiglia".
Terminato il mio primo giorno di scuola sono andata coi miei al ristorante, per celebrare con loro la giornata e scoprire finalmente cosa nascondeva la mia Schultüte  ora non so se porteremo la Cami a mangiare fuori come i ricconi, ma voglio che sia una giornata da ricordare e credo organizzerò un bel pranzo con tutta la famiglia...

COME CREARE UNA SCHULTÜTE: in Germania vengono vendute tra agosto e settembre quanto da noi gli zaini di Frozen e Masha e Orso, tuttavia vi basterà prendere del cartoncino piuttosto grande e arrotolarlo dandogli proprio la forma di un cono. Prendete del tessuto o del cono colorato e avvolgetelo, usando la classica colla vinilica o lo scotch o chiamando Muciaccia a domicilio. Per fare il sacchetto che poi fuoriesce vi consiglierei della carta crespa, in modo da poterlo chiudere con uno spago o un nastro. Per la mamma come me che non vuole lo sbattone del fai da te, c'è sempre Amazon! Il link diretto alla Schultüte  è questo, ne ho visto anche uno con Darth Vader, ADORO! 



REGALINI: tradizione vuole che i regali spazino dai dolcetti al materiale scolastico (penne, matite etc.) potete anche aggiungerci dei giocattoli...io ricevetti una collezione di puffi...a Camilla credo prenderò dei nuovi personaggi di Sylvanian Family per allargare la famiglia di conigli Cotton Tail ricevuti a Pasqua dal coniglietto pasquale. Sentitevi libere dunque di mettere ciò che volete!

LA FOTO: mi raccomando la cosa più importante, immortalate questo momento...non per gli amici di Facebook, non per Instagram...ma per voi. Per ricordare a voi e a vostro figlio di quel giorno, non lasciate questa foto nel rullino dell'iPhone, stampatela e incorniciatela, perché questo giorno, questo sì che sarà un giorno da ricordare.
ALLEGRIAAA





Angoli ghiotti: Osteria Borsò Gambrinus

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Torno a parlarvi di cibo e luoghi interessanti che scopro girovagando tra il Friuli e il Veneto...questa volta voglio mostrarvi un locale che conosco ormai da alcuni anni e che frequento abbastanza spesso: l'osteria Borsò Gambrinus, a San Polo di Piave in provincia di Treviso.
Anche qui, come nel bistrot dove ero stata l'anno scorso, parlo di un posto che si è fuso col "ristorante principale"che si trova a pochi passi, creando un luogo più intimo e informale.
Per quanto riguarda i suoi interni lo trovo molto caldo e accogliente, specie la sera dove delle piccole lanterne illuminano ogni tavolo, il tutto accompagnato sempre da dell'ottima musica che spazia dal lounge al jazz. D'estate lo si può apprezzare ancora di più grazie al piccolo terrazzo che si posiziona sopra le sorgenti del fiume Lia che offre questa vista...semplicemente romantica!

La curiosità dell' Osteria Borsò Gambrinus sta a mia parere nel menù stesso, la scelta è quella di proporne uno per la stagione invernale e un altro per la stagione estiva. Può sembrare un rischio la proposta di un unico menù per dei mesi, tuttavia la trovo una cosa interessante che da la possibilità a chi è tentato da due o tre piatti contemporaneamente, di poterne ordinare uno e pochi mesi dopo ritrovare quello a cui aveva rinunciato a distanza di molto tempo.

Addentriamoci dunque nella cosa di cui amo parlare di più...IL CIBO.
La scelta è sempre la carne e pesce e io se posso scelgo sempre la seconda opzione...come primo assaggio comunque ci viene presentato un preantipasto a base di prosciutto, lattughina e crostini.
Come antipasto ho scelto qualcosa di fresco e healthy, un'insalata di seppie, sedano e lime.


Io sono un'amante dei primi piatti, quindi davanti ad un piatto di spaghetti allo scoglio non ho saputo dire di no...minimo due persone eh! Se vi capita di passare di qui non potete assolutamente perdervi questa delizia!

Un altro piatto forte di questo posto è il fritto misto con polenta...essendo piatti molto ricchi e non la BLEAHnouvelle cuisine fossi in voi non mangerei molto a pranzo oppure potete fare come il Perfido la mattina e andare a correre 24km.
L'osteria Gambrinus ha un occhio attendo anche per VOI vegani...non ci sono scuse dunque, lo dovete provare tutti. A Camilla ho preso un piatto di orecchiette con un pesto rivisitato, anacardi e menta, mi ha colpito moltissimo e vista la stagione l'ho trovato molto fresco e insolito come gusto. 
Non sono riuscita a fotografare il dolce perché purtroppo la luce non aiutava, tuttavia c'è una cosa che dovete assolutamente provare...il dolce all'elisir Gambrinus, un liquore che risale al 1847 e che conserva la sua ricetta segreta ancora oggi.
L'unica volta che non ho saputo apprezzare una cena in questo posto è stato nel 2009...lo ricordo bene...una strana nausea mi ha accompagnato per tutta la cena e non capivo perché...poi l'ho scoperto... :)
Cami

sito web: Osteria Borsò
Facebook: Osteria Gambrinus



Londra w/ Camilla

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Sono tornata da Londra da una settimana e già mi manca...è stato un viaggio che attendavamo da anni posso dirvi, perchè l'ultima volta che avevamo preso l'aereo era il 2007 quando col Perfido eravamo andati a Parigi. Le cose in 7 anni sono appena appena cambiate, e ora con la Cami cresciuta e con un'età dove puó immagazzinare ricordi a lungo termine, abbiamo deciso di portarla a Londra...la patria della regina, della principessa Kate, di HARRY POTTER.
L'esperienza del primo aeroplano è stata emozionante, quasi più per me che per lei, era talmente a suo agio che sembrava avesse sempre viaggiato!
"ci saliamo vero? Ci saliamo? Ci saliamo ci saliamo ci saliamo mamma?!"
Le grandi città da visitare sono stancanti, specie quando hai un bambino appresso che si può stufare, ti puó chiedere di fare la pipì nel momento peggiore...eppure le metropoli sono alla portata di qualsiasi esigenza, e la Cami è stata strepitosa. In metropolitana ho trovato una disponibilità disarmante, tutti sono pronti a cedere il proprio posto per un bambino, (quasi) tutto per loro è gratuito.
Le cose che abbiamo visto sono talmente tante che non mi basterebbe un post per raccontarvele, quindi mi divideró con le molte foto che ho fatto! 
I luoghi che Camilla ha apprezzato di più sono stati il Natural History museum, il Tower bridge, Buckingham Palace e ovviamente gli Studios di Harry Potter, di cui dedicheró un post apposito!




Il museo di storia naturale è magnifico, totalmente interattivo anche per i bambini, ci sono delle sezioni dove è possibile toccare con mano delle installazioni, ammirare i fossili di dinosauro e assistere ad una simulazione di  un vero terremoto del Giappone.
Il sabato lo abbiamo dedicato ai mercatini, alle 8.30 siamo arrivati a Portobello road mentre stavano ancora aprendo tutte le bancarelle...perchè grazie al Perfido che non aveva cambiato l'orario italiano ci siamo svegliati all'alba, ma è quando siamo arrivati a Camden Town che siamo state invasi da un'energia fortissima...la marea di gente e la giornata soleggiata hanno contribuito a farci godere a pieno la vita caotica a Camden con i suoi mille negozietti,  i punkettoni, gli studi di tatuaggi, il cibo cucinato per la strada...


una casa delle bambole 


non esistono nemmeno più i punkettoni di una volta, questi per farci una foto insieme si fanno pagare... 


Una visita che consiglio di fare se avete una figlia femmina è quella a Buckingham Palace (quando la regina è "in ferie" in Scozia), assolutamente proibito l'uso del cellulare e delle fotocamere, ma se avete sempre ammirato la vita di palazzo come me dai tempi di Sissi, ci dovete andare. Tolgono il fiato tutte le sale a cui è concesso l'accesso ai visitatori, quadri dei più grandi pittori della storia sulle pareti dei corridoi, un accesso segreto... è tutto più affascinante quando sai che queste stanze sono tutt'ora vissute rispetto ai palazzi diventati dei musei. 

Lo shopping lo abbiamo fatto principalmente a Camden ma anche in un paio di  altri negozi per bambini... il Disney Store, che ve lo dico a fare? Noi non ce l'abbiamo vicino a casa quindi è sempre uno spasso entrarci...suddiviso per "cartoni" c'è una sezione dedicata interamente a Frozen... e siccome volevamo premiare la bravura della Cami ad aver tenuto botta senza no stop in giro per questa grande città, siamo tornati a casa con...la bambola di Elsa!
Poi abbiamo fatto una tappa totalmente inaspettata...stavamo passeggiando quando il perfido ha buttato un occhio dall'altra parte della strada esclamando "Rubina, ODDIO", e abbiamo scoperto lo storico Hamleys Toy Shop.
S e t t e piani di giocattoli, un paradiso...entrando ti imbatti in una marea di giovani commessi pronti a giocherellare e promuovere LAQUALUNQUE, dall'aeroplanino, al giocattolo telecomandato. Barbie, Lego, Minipony, Harry Potter, Il Signore degli anelli, dolciumi e...un reparto TUTTO DEDICATO AI SYLVANIAN FAMILY. Ho pianto dalla commozione.





Il post di Londra finisce qui, ma non temete ne ho preparati altri due...uno dedicato interamente al cibo londinese e l'altro...beh...
preview...

Viaggio agli Studios di Harry Potter

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Nella settimana del #backtoHogwarts mi sembra giusto parlarvi dell’attrazione più bella che abbiamo visto a Londra:
i Warner Bros Studios di Harry Potter.
Mesi a studiare come prenotare, come andarci quanto spendere e finalmente il sogno MIO della Cami si è realizzato. Lei non li ha visti ancora tutti i film, ritengo non siano tutti adatti per la sua età, ma vi garantisco che i primi 4 li sa a MEMORIA. Per rendere quindi più leggero questo viaggio tra musei e sveglie alle 7 del mattino per vedere Londra, e per esaudire anche il mio di sogno in quanto iperfan di Harry Potter non poteva mancare questa gita.
Partiamo dal principio anche per darvi qualche dritta su come fare se, anziquando, ci andrete: prendetevi con qualche mese di anticipo, la prenotazione è solo online e la richiesta è veramente alta, una volta effettuato il pagamento riceverete il biglietto via mail, stampatelo perché poi vi servirà quando arriverete all’entrata e vi verrà convertito nell’effettivo biglietto.
Gli studios si trovano fuori Londra, dovrete prendere il treno alla stazione di Euston ed arrivare a Watford Junction, in 15-20 minuti ci arriverete, poi c’è un bus che non potrete non riconoscere dall’insegna gigantesca che vi porterà in 10 minuti agli Studios.

E’ indescrivibile la sensazione che si prova a scoprire ogni oggetto, ogni set utilizzato negli 8 film…è un tuffo nella magia ma non lo nego, un pizzico di delusione a capire che in fondo questo mondo è “finto”…tuttavia l’immaginazione che abbiamo dentro è infinita e io non smetterò mai di dire a Camilla “chi sono io per dirti che Harry Potter non esiste? In fondo noi siamo babbani...
In questo posto c’è TUTTO. La sala grande, i costumi, casa dei Weasley, lo studio di Silente, il treno per Hogwarts, Privet drive, il Nottetempo, l’auto volante…e…la Burrobirra! Dentro agli Studios potrete anche pranzare, prendervi un frappuccino Starbucks e soprattutto assaggiare la famosa Burrobirra, che ammetto...a me non è piaciuta...è una sorta di gazzosa colorata con una schiuma bianca al caramello.










Terminato il tour, della durata di circa 3 ore, non vi resterà che intrufolarvi nell’immenso shop che vende praticamente qualsiasi cosa vi venga in mente. Prezzi direi abbastanza elevati, non vi dico di acquistare le bacchette o le t-shirt dei mangiamorte, ma un quaderno con la stampa della mappa del Malandrino o una Cioccorana ASSOLUTAMENTE SI.

All’uscita degli Studios ci sarà il bus navetta pronto a farvi tornare purtroppo alla realtà babbana…con un pezzo di cuore in meno perché là, come è successo a me, lascerete qualcosa di voi stessi.

Camilla, classe prima, seziona A

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E il primo giorno è andato. La sveglia mercoledì mattina era alle 6:45 ma la Cami ha pensato bene di svegliarsi con 45 minuti di anticipo urlando "È IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA È IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA, PRESTO DEVO VESTIRMI, IL GREMBIULE, LA COLAZIONE..."

Dall'altra parte, in un angolino del letto c'ero io che ripercorrevo nella mente questi 6 anni di Camilla...ma come è possibile, mi dicevo, che il tempo fosse volato così?! Già ho avuto delle difficoltà ad accettare l'arrivo dell'asilo, il confrontarsi con gli altri bambini, i litigi.
Alle 7:40 eravamo già pronti tutti e tre per partire.


All'ingresso a scuola ho iniziato a vedere qualche bambino che versava la prima lacrima tenendosi stretta alla proprio madre neanche entrasse in un lager, e anche io non mi sentivo troppo bene; nessuna mamma che si sia commossa, tutte sorridenti, tutte estasiate, ma insomma cristo chi è qua la mammola?! Io, la perenne cazzara, o loro che sono iscritte al "comitato genitori". Ho dovuto tenere botta fino alla fine, nel momento in cui la maestra ha detto "BENE, LE MAMME E I PAPà DIREI CHE POSSONO ANDARE" e io sono uscita, con un groppone dentro alla gola, fingendo serenità, per salire in auto e recarmi al lavoro singhiozzando manco l'avessi lasciata in un collegio svizzero.
Una famiglia di sezioni "B" e Camilla si distingue tra tutti noi entrando nella classe A. Ora io non lo so se è stata una sensazione solo mia, ma da bambina vedevo la sezione A come quella più privilegiata...più figa...coi mejo. Mi stavano tutti graditamente sulle palle proprio, perché percepivo questo senso di inferiorità verso la più bella della scuola che stava in A, quella più simpatica che stava in A, quella che faceva le feste più belle sempre in A...mentre io nella mia piccola sezione B stavo coi peggio stronzi.
E' una cosa successa anche a qualcuna di voi o ero proprio io l'unica cretina a pensare che le altre sezioni fossero sempre migliori delle mie?! Fatemi sapere.
Se da un lato ero veramente ma veramente commossa, dall'altro non vedevo l'ora di arrivare a casa nel pomeriggio per poter festeggiare insieme a lei e a tutta la famiglia questo grande giorno. Vi avevo accennato che oltre a ricevere la Schultüte i miei mi avevano addirittura portato al ristorante, così a casa abbiamo organizzato una cena per tutti, con annessi zii e cuginetti.
Arrivato il momento di aprire la Schültute della Cami...e ora, finalmente,posso mostrarvi il suo contenuto: IL MONDO DELLA CANCELLERIA. Se siete fissati per le cosine da scrivania come la mia amica Serena su Pinterest impazzirete per queste gomme profumate a forma di cartone del latte, o per questa ballerina, o ancora la gomma e la penna a forma di rossetti (un pelino da cessa ma ok!), o vabbè...la roba di Frozen.




Sarò onesta nel dirvi che io non ho merito in tutto questo, mi sono limitata a dire "vorrei che anche mia figlia avesse quello che ho avuto io" e grazie all'immenso contributo di mia madre è stato possibile. È andata a caccia lei per tutta la Germania quest'estate di ogni oggetto, ogni biglietto, ogni dolcetto a tema...

Questo blog parla ogni tanto anche di cibo e come posso non aver fatto preparare una torta a tema?! Grazie come sempre alla mia cakedesigner di fiducia Elisa.

Per me è stata una giornata indimenticabile, e lo documenteranno negli anni le 200 fotografie fatte a Camilla per qualsiasi cosa, Camilla che si veste per andare a scuola, Camilla che fa colazione per il primo giorno di scuola, Camilla che cammina con suo padre per raggiungere la scuola, Camilla con torta, Camilla con Schultüte...

La Ghiottona on the road in Vespa

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Sono ancora elettrizzata dall’esperienza che ho avuto domenica scorsa in compagnia di Luca e un paio di amici, ma talmente tanto che questo servizio non merita un semplice post su Instagram ma un vero racconto di viaggio.

Chi mi ha seguito domenica ha notato che abbiamo fatto un giro in vespa. Un piccolo tour che ci ha portati per le colline del Prosecco ad ammirare vigneti e paesaggi di questa magica regione che è il Veneto.

Tutto è nato da un semplice volantino lasciato su qualche tavolo di un bar Vespa Rent DolomitiNOLEGGIA E VIAGGIA…mi era sembrata un’idea carina, di quelle cose che si leggi, ti colpiscono ma lasci lì perché pensi “ehhh ma quando lo fai? Ehhh e la bambina? Ehhh si bello ma non ho tempo…” e invece 7 giorni dopo esatti stavo in sella alla nostra vespa bianca a noleggio.
Questo servizio è nato quasi due anni fa, con l’intento di far scoprire soprattutto agli stranieri, grandi amanti della nostra Terra, un percorso alternativo per visitarlo, e invece non solo gli inglesi, ma gli stessi trevigiani l’hanno trovata un’idea così spassosa da approfittarne anche loro (noi). L’idea non si limita al solo noleggio del mezzo, ma alla creazione di ben 5 itinerari facoltativi, con tanto di mappa cartacea. La nostra scelta, pur conoscendo i posti, è caduta sulla via del Prosecco dove abbiamo ammirato le sue famose colline, facendo le classiche tappe giornaliere di una gita fuori porta: COLAZIONE, SPRITZ PRIMA DI PRANZO, AGRITURISMO E GELATO FINALE. 

Non abbiamo seguito alla lettera le tappe selezionate perché appunto i posti li conosciamo bene, ma sulla cartina la descrizione degli stessi con la loro storia è un punto chiave per un non-local.

Ci siamo fermati in un piccolo agriturismo a mangiare “qualcosina” per pranzo quindi via a tagliatelle fatte in casa, ragù d’anatra, formajo cot, PERFETTI per i 30 gradi della giornata. Se vi interessa il posto si chiama Da Gino un posto un po’ spartano ma perfetto per dei viaggiatori itineranti.
E poi via nuovamente alla guida delle nostre vespe bianche e rosse alla scoperta di Asolo che non rivedevo da almeno 15 anni; sempre molto suggestiva, dopo Cison di Valmarino, è un altro dei miei borghi preferiti. Una bella “gitarella” che alla fine ci ha portati a fare ben 140 km.



Questo servizio di vespe a noleggio è stato super interessante, un'esperienza da ripetere assolutamente anche con Camilla perché si, volendo, potete portarci anche i bambini, purchè arrivino coi piedi ad appoggiarsi alle pedane per essere a norma.

Altre piccole info in merito al Vespa Rent Dolomitiè che si può fare in semplice coppia o organizzandolo per un gruppo, magari per un addio al nubilato o celibato…senza che finiate AL SOLITO a vendere biscotti a forma di pene e a racimolare monetine in scatoloni di cartone di dubbio gusto.
Potete anche regalare una giornata in Vespa ad un amico, come regalo di compleanno…insomma NON CI SONO VERAMENTE SCUSE per non andare almeno una volta.
L'elenco degli itinerari si sviluppa non solo in Veneto ma volendo anche in Friuli, ve li elenco qui:
- PROSECCO E SALAME (da Conegliano a Valdobbiadene)
- VILLE E PALAZZI (tra la villa palladiana di Maser e il mausoleo del Canova)
- LA GRANDE GUERRA (visita al canyon Brent de l'Art e lago di Santa Croce)
- IL MOSTRO E IL LAGO (la diga del Vajont e i suoi paese Erto e Casso, il lago di Barcis)
- FORESTA DEL CANSIGLIO E GROTTE DEL CAGLIERON
Spezzo un’ultima lancia a favore anche del prezzo, non particolarmente oneroso per una scampagnata giornaliera, all'incirca sui 60 euro.

E parlatene in giro, quest’idea merita ancor più successo di quello che già sta riscuotendo.

Vi lascio i link e gli indirizzi dove potete trovare la sede se avete bisogno di qualsiasi chiarimento o domanda.

Via Caprera, 18
Vittorio Veneto
(TV) Italia

Gelaterie: scontro tra titani

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Quando si tratta di gelato divento sempre molto critica, perché è come la pizza, si utilizzano pressoché gli stessi ingredienti, ma solo alcuni riescono a distinguersi. L'estate è praticamente arrivata e ovunque si vada quando si necessita di qualcosa di fresco, il mio pensiero è sempre rivolto al gelato.

Nella zona in cui vivo, che mi da la possibilità di dividermi tra due regioni, ho trovato le gelaterie che ritengo le migliori, e per “accontentare” tutti, una si trova in Friuli e l’altra in Veneto.
Ho deciso di recensirle insieme perché hanno caratteristiche simili ma offrono gusti e servizi differenti, in modo che se vi trovate come me in questi paesini di campagna nel Coneglianese, potete decidere di andare un giorno in una e l’altro nell’altra.
La prima di cui parlo è la Gelateria De Martin, meglio nota con il suo vecchio nome da Gasparetto. Si trova a Cordignano, nella piazza del paese, a ridosso del fiume Meschio, lo si può raggiugere tranquillamente dal nuovo ponte a piedi o grazie ai vasti parcheggi che si trovano.
A DESTRA LA GELATERIA DE MARTIN AFFACCIA SUL MESCHIO

La gelateria è molto piccola all’interno, ma davanti offre qualche panchina per potersi sedere e da qualche anno ha creato nel retro un giardino con tanto di fontana con pesciolini e poltrone di ogni colore. È accogliente, tranquillo e rilassante in quei pochi momenti in cui non è super affollato.



Ogni gelateria ha la sua punta di diamante che in questo caso è composta dal mascarpone e il caffè, dovuta al loro famosissimo gusto di cremacaffè, creato dallo stesso Gaspare nel lontano 1952. Davvero davvero ottimo, dolcissimo e super cremoso. Lasciatemi dire però che quando mi reco da "Gaspy" l’unico gusto che bramo è la banale stracciatella, questo perché in realtà in questa gelateria non si sono limitati a mettere i granellini di cioccolato, ma dei veri e propri pezzi di tavolette che potrete trovare SEMPRE anche se chiedete una sola pallina e vi sembra non ci sia nulla.
VEDERE PER CREDERE
1 pallina di Stracciatella

lo stesso gelato 5 minuti dopo...un vero pezzo gigante di cioccolato

Una delle novità di quest’anno è il carretto dei gelati; come una volta potremo ricreare la magia degli anni ’60 magari durante un evento e noleggiarlo, una splendida idea davvero.
La seconda gelateria che amo è la Cremeria Veneta a Brugnera, anch’essa si trova proprio vicino ad un fiume, in questo caso, il Livenza.  Entrata a far parte delle 100 gelaterie più buone d’Italia, la Cremeria potrei definirla un po’ più sperimentale. Se De Martin/Gasparetto è fortemente legato alle tradizioni passate, questa non ha nessun problema a regalarci gusti insoliti e veramente golosissimi, tra i miei preferiti sicuramente la Foresta Nera, il Pistacchio di Bronte e la Cheescake. Ma non ci si limita qui al solo gelato, possiamo trovare anche della pasticcieria, torte gelato, granite anche alcoliche e i deliziosi fruttini: dei ghiaccioli di frutta. Sono favolosi, sembra di essere appena stati in un orticello a raccoglierla fresca.
LA VISTA, IL LIVENZA

GLI INTERNI DELLA CREMERIA VENETA

I SUPER DISSETANTI FRUTTINI




Altra differenza interessante è la compattezza del gelato, quello di Gasparetto risulta molto cremoso mentre alla Cremeria a volte si ha come la sensazione di poterlo quasi mordere.
Non mi sento davvero di dare una preferenza perché ricerco una cosa in una e un gusto nell’altra ed entrambe sanno regalarmi un momento diverso.
Potrei dire solo una pecca che accomuna entrambe le gelaterie: il sorriso. Per entrambe il personale è cortese, ma spesso privo del sorriso e non me ne capacito. Lavoro con le persone anche io, comprendo bene la difficoltà spesso di stare costantemente a contatto della gente, anche se questo lavoro lo abbiamo scelto e lo facciamo con passione. Quindi vorrei solo dire alla gelateria Da Gasparetto e alla Cremeria Veneta: SORRIDETE. Siate felici, perché il vostro gelato è ottimo, si vede lo sforzo e la voglia di continuare a servirci con gusti ricercati e prodotti sempre di prima qualità, ma il sorriso, sarebbe veramente quella ciliegina di amarena da mettere sopra i vostri coni per addolcirli ancora di più e rendere felici noi ma anche voi.

GELATERIA DE MARTIN                           CREMERIA VENETA
Piazza Italia 25, Cordignano                     Via Vittorio Veneto 54, Brugnera
(TV)                                                      (PN)

Angoli Ghiotti: Revolution Bistrot

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Dieci anni fa ricordo che frequentavo un posto a Conegliano, un locale intimo, sempre pieno di gente, dove si beveva un bicchiere di vino e si ascoltava qualcuno strimpellare sul pianoforte che si trovava al suo interno.  Ormai il pianoforte (purtroppo) non c’è più, ma l’atmosfera intima è rimasta: oggi parliamo del REVOLUTION.
L’interno non è grandissimo, ci sono posti a sedere lungo il bancone immenso, un tavolo con divanetto ma è sopra che si trova la sala principale. E’ una sala mansardata che risulterebbe sempre piccola se non fosse per il grande specchio che riesce a regalare al locale una sensazione di profondità e di ampiezza, luci calde e soffuse, insomma un posto perfetto anche per una cenetta intima.



Il menù l’ho trovato vario, si spazia dai primi, alle insalatone, gli snack per concludere con gli ormai inflazionati hamburger gourmet e club sandwich.
Rispetto agli anni passati dove ordinavo il classico paninozzo, questa volta ho optato per un piatto unico: i calamari alla piastra. Temevo non sarebbero stati sufficienti per saziarmi, ma invece il piatto è arrivato molto ricco, al punto da non riuscire quasi a terminarlo. IO.
Il pesce era veramente tenero, coi calamari si sa il rischio dell’effetto chewing gum è dietro l’angolo, e invece sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla sua tenerezza e dal sapore gustoso.


Chi era con me invece ha optato per i club sandwich, serviti senza patatine che abbiamo preso a parte, ordinando non le solite patatine a fette allungate, ma queste chips fritte, croccanti e molto buone.
Ho avuto modo di assaggiare il club Revolution, al salmone e l’ho trovato sublime, delicato e fresco perfetto per la stagione primaverile/estiva, lo consiglio assolutamente.



Non rinuncio quasi mai al dessert, perchè il palato per me deve sempre concludersi in dolcezza e mi aveva colpito il fatto che al Revolution servissero anche la famosissima Setteveli "Champion du Monde" del pasticciere padovano Biasetto. La pluripremiata torta, in versione miniatura è stata una vera esplosione di sapori e per quanto Padova sia vicino a me, ma non troppo, la scelta di poter offrire qualcosa di molto rinomato è stata una mossa vincente sia a livello di merchandising di Biasetto che per il Revolution che ha scelto di servirla ai suoi clienti.

Caratteristica principale del Bistrot è anche l’ampia selezione di vino al calice, birre e una piccola cantinetta per i vini pregiati per un’occasione speciale.
Parlando dei prezzi come avete visto dal menu, siamo leggermente sopra la media di un “normale” bistrot, ma la qualità del cibo è buona e la posizione strategica in centro città rende il locale un punto di ritrovo unico per chi vuole mangiare bene e godersi anche uno spazio all’aperto perché si trovano ulteriori tavolini fuori.
Il personale è giovane e forse un po’ impacciato, il servizio è stato un pelino lento ma è un locale che straconsiglio, meglio sempre prenotare per tempo così da poter scegliere se volete cenare all’interno del locale o fuori.

Via Padre Marco d'Aviano, 3
31015 Conegliano TV
0438369323


Angoli Ghiotti: Pasticceria Dolomiti

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Non tutto quello che è buono è per forza anche Instagram dico e sento dire spessissimo. Una frase sicuramente azzeccata per molti, moltissimi locali, ma non per tutti che si dedicano alla cura di tutti i dettagli; uno di questi è la Pasticceria Dolomiti.
Situata a Vittorio Veneto, è considerata non solo da me, ma da tutti, come una delle migliori pasticcerie tra Conegliano e Vittorio. L’ampio parcheggio e l’ubicazione, situata in una zona piuttosto trafficata, lo rendono un ottimo punto di riferimento anche per chi è di passaggio. 
Il locale presenta all’ingresso il lungo e classico bancone dove si inquadrano subito i dolci e anche il retro dove i pasticceri lavorano costantemente alla realizzazione di queste piccole meraviglie.
L’allestimento della pasticceria è uno dei suoi punti forte, sempre curatissimo e in costante aggiornamento a seconda delle stagioni, regala un’atmosfera molto accogliente = è molto molto INSTAGRAM insomma.
GLI INTERNI DELLA PASTICCERIA DOLOMITI


LABORATORIO A VISTA

Ci sono libri, tavolate di legno a vista, specchi, quadretti e ogni tanto si può incontrare una macchina da scrivere vintage.
La Pasticceria Dolomiti gode anche di uno splendido giardino estivo che offre la possibilità di organizzare dei piccoli eventi o feste.
IL GIARDINO SUL RETRO


Mi reco essenzialmente per fare colazione la mattina ma ho approfittato spesso di ordinare la loro pasticceria, soprattutto i fantastici cubotti, per quei pranzi domenicali in famiglia. Vi consiglio tantissimo i classici dolci, ma non fatevi sfuggire questi “cubotti” prelibati che sono un’esplosione per il palato.
Potete trovare un sacco di altre cose artigianali, sempre e rigorosamente creati da loro, come il gelato, che da tre anni mi hanno riferito è un’aggiunta alla stagione estiva, le confetture, strabilianti per il gusto dai diversi sapori. Di recente ho provato il “pesche e prosecco” e mi ha fatto impazzire. Mi hanno raccontato loro stessi che le loro marmellate sono adatte alla classica spennellata sulla fetta di pane ma sono anche adattissime insieme a una selezione di formaggi.
I "CUBOTTI"

CONFETTURE 2018
Non dimentichiamo poi i dolci “di stagione” come il panettone a Natale, i crostoli e le frittelle a Carnevale e le uova pasquali e le torte per le feste di compleanno, comunioni e altro.Ultimo punto è riservato a una piccola attenzione in più sulla semplice ordinazione del caffè, viene sempre chiesto se si preferisce una miscela forte o leggera e insieme alla tazzina viene consegnato un biglietto che specifica la provenienza dei chicchi di caffè e la loro quantità di caffeina.

Un unico piccolo consiglio: se vi recate durante la colazione, andateci dopo le ore 09.30 perché la pasticceria in quanto unica nel suo genere è letteralmente presa d’assalto e la mattina presto è molto affollata, soprattutto dagli impiegati d’ufficio fortunati, che hanno il locale proprio accanto al loro posto di lavoro.

piazza Fiume 25
31029 Vittorio Veneto
0438500316

Angoli Ghiotti: Pizzeria da Gigi

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Un paio di settimane fa ho parlato di gelaterie e club sandwich gourmet, situati a qualche km da casa, vicini per carità, ma che comportano per me sempre uno spostamento in auto. Realizzo invece che oggi ho voglia di parlare di pizza, di quella “casalinga”, di quelle che raggiungi in bicicletta d’estate perché stanno davvero a un passo da te. Tendiamo un po’ a snobbare i posti nei nostri paesotti no? Si ha spesso la percezione che per mangiare qualcosa di buono e originale bisogna uscire dal proprio habitat; e invece è proprio quando sei più vicino a casa tua che riscopri certi posti.
Oggi parliamo dell’orsaghese PIZZERIA DA GIGI.
La pizzeria, sorta nel 1976, ha da poco fatto un restyling del locale, assolutamente necessario che ha dato nuova linfa a una pizzeria diventata ormai storica e di frequenza costante da parte di tutti gli abitanti e le persone nelle zone limitrofe.
Non so se sia una scelta voluta, ma la nuova insegna è accompagnata a lato dalla vecchia, con la dicitura “snack bar da Gigi” un termine tipico del passato, posizionata comunque in una zona strategica di passaggio, la Pontebbana, che porta verso Conegliano, e se una volta poteva essere un locale di sosta veloce per chi si recava nelle grandi città, ora sono tutti gli abitanti delle città stesse e dei paesi vicini che vengono per poter assaggiare i loro semplici ma ottimi piatti.
La pizza ha un impasto composto da diverse tipologie di farina che lo rendono nutritivo pur senza appesantire il pasto,  offrendo gusti classici insieme a una selezione di pizze speciali con ingredienti stagionali in continuo aggiornamento.
Il locale non è conosciuto comunque solo per la sua ottima pizza, ma anche per la cucina:
IL TAJER
- LA PORCHETTA
- LA PASTA ALLO SCOGLIO
È il trittico che distingue la pizzeria da Gigi dalle “solite” pizzerie. Il tajer offre una selezione di salumi e formaggi della zona e non, poi c’è la famosa porchetta nostrana, cotta e insaporita con spezie naturali, il tutto accompagnato dalle sublimi soffiatine, bocconcini di pane soffiato cotti nel forno a legna poco prima di essere serviti.
Ma il piatto che preferisco in assoluto quando mi reco e non ho il desiderio di pizza è la pasta allo scoglio: spaghetti al dente cucinati sempre in maniera perfetta con vongole, gamberi, pomodorini, gamberoni e prezzemolo. Un etto di pasta tutto per me ricco di pesce anche in quantità può saziarvi completamente lasciando di certo un piccolo spazio per un dessert finale.
LA PIZZA
IL TAJER CON SALUMI E PORCHETTA
LA SUBLIME PASTA ALLO SCOGLIO
Il personale è composto dagli eredi di Gigi, trovate ancora la Signora Anna, vedova del proprietario alla cassa per accogliervi e prendere le prenotazioni al telefono, di una cortesia disarmante che dopo più di quarant’anni non ha perso la grinta e il sorriso per questo lavoro.
Le cameriere sono sempre in movimento, disponibili e gentili ad ogni vostra richiesta, è un luogo dove si percepisce l’unione di tutte queste persone che lavorano insieme da molti anni.
C’è ovviamente anche la possibilità di prendere pizza, fritto misto e porchetta con soffiatine da asporto, un’ottima scelta che permette di godere dei loro piatti anche a casa.
Premetto già che se deciderete di andare nei weekend i tempi di attesa saranno un po’ lunghi, il locale è sempre pieno, e non si può recriminare nulla alla cucina o al personale che è sempre in fermento per cercare di servire quanta più clientela possibile, ma ogni tanto mi viene anche da ricordare che “le mani sono due” e fortunatamente non veniamo serviti da degli automi quindi bisogna anche avere la pazienza a volte di saper aspettare.

via Garibaldi 45
31010 Orsago (TV)

Angoli Ghiotti: Just cake & Juice

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Dovete sapere che io sono una vera appassionata di cupcake, potremmo quasi definirla un’ossessione se consideriamo anche i vari utensili da cucina, tovaglie, piatti, soprammobili che posseggo, rigorosamente a forma della famosa tortina in tazza. Una volta compreso che non ero particolarmente dotata nel prepararli io stessa, mi sono dedicata a scoprire le pasticcerie che li offrivano, e ciò non è stato semplice perché se a Milano sono abituati da anni a vedere Bakery spuntare ad ogni angolo, nelle piccole città trevigiane questo dolcetto ancora non è conosciutissimo.
Dopo Camelia Bakery aperto in pieno centro a Treviso (qui trovate il mio post), da pochi anni ha aperto in un paese vicino a Conegliano il JUST CAKE & JUICE.
Il bar/pasticceria si distingue intanto per la location: è un vero gioiellino creato tutto con bancali di legno, dalle sedie ai tavoli allo stesso lungo bancone. 
L'INGRESSO

L’occhio vuole sempre la sua parte e la presentazione del Just cake già invoglia a scoprire un posto nuovo, fuori dal comune. Offre qualche tavolino fuori e un' area per bambini, per poter dedicarsi a qualche gioco, alla lettura di libricini o disegni.
L'AREA BIMBI
Voi piazzate i vostri bimbi lì mentre vi gustate un cupcake perché signori, sono lieta di annunciarvi che il JUST CAKE FA IL CUPCAKE PERFETTO.
Senza nulla togliere agli altri posti che frequento da anni e a cui sono affezionata, ammetto che il cupcake qui è sublime, e forse siamo molti vicini alla perfezione.
[Parliamo di classiche problematiche]: il rischio del cupcake è che risulti pesante a causa del frosting: unire cremosità e leggerezza è un ossimoro eppure, nel mangiarne uno, si dovrebbe riuscire a terminarlo senza ritrovarsi appesantiti o quasi disgustati dall’estrema dolcezza.
Ecco il cupcake del Just cake è riuscito ad avvicinarsi alla perfezione per due motivi: 
1. il frosting non si presenta burroso, ma cremoso e zuccherato al punto giusto. 
2. lo stesso dolce è piacevolmente accompagnato da un cuore interno che riprende il gusto del frosting rendendolo quindi umido e non stopposo.


Insomma una sveglia a base di cappuccino e cupcake è una colazione riempitiva ma non eccessiva che renderà la vostra giornata piena di energie.
Periodicamente poi i gusti variano, rendendo sempre intrigante entrare per fare colazione e trovare qualcosa di nuovo. I classici comunque restano, come l’evergreen red velvet o il cupcake al pistacchio.
CUPCAKE AL PISTACCHIO CON CUORE DI CREMINO AL PISTACCHIO

Ho dedicato tanto spazio ai cupcake perché ne sono appunto ossessionata, ma nel locale trovate anche delle ottime torte, cookies, brownies, insomma un piccolo angolo di America nel trevigiano. Ultimo ma non meno importante, la possibilità di poter fare un pranzo veloce, sempre con prodotti freschi, come una pasta, del riso o delle gustosissime insalatone.

Il personale è sempre disponibile e gentile, e i prezzi sono nella media. 
Al Just Cake di San Vendemiano quest’anno si è aggiunto anche un Just Cake più vicino a Treviso, precisamente a Villorba, sempre con lo stile che ormai li contraddistingue; quello del rivestimento dei locali con i bancali di legno. Mi piacerebbe molto che questi bar si avvicinassero più al centro città, soprattutto per Conegliano perché darebbero maggiore linfa a un paesotto molto grazioso che però non offre cose particolarmente originali, ma mi rendo anche conto che a livello di affitti e di costi, i prezzi dei prodotti rischierebbero una lievitazione eccessiva.

Fatemi sapere se già ci siete stati e se come me vi siete innamorati dei dolci, ma soprattutto beh…ho già detto dei cupcake a sufficienza no?!

JUST CAKE &  JUICE BAR                             JUST CAKE AND JUICE BAR TREVISO
via Liberazione 36                                   viale della Repubblica 12/12
San Vendemiano (TV)                              Villorba (TV)

Angoli Ghiotti: Yumi di Conegliano

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C’è stato un periodo tanti anni fa in cui gli all you can eat erano tanti ma in posti lontani da me, e io facevo quasi 50 km per raggiungere uno dei migliori della provincia di Treviso. Col tempo però la qualità del cibo si è abbassata e anche il mio stomaco non reggeva più certe serate così impegnative, quindi il mio interesse si è spostato su un altro genere di locali. Con grande insistenza di un’amica mi sono fatta convincere a ritornare in un all you can eat, e ammetto di essere stata un po’ prevenuta inizialmente.
Eccomi allora a dirvi che c’è sempre un’eccezione che conferma la regola anche in questo caso e l’ho trovato allo YUMI SUSHI EXPERIENCE di Conegliano.
Il locale è situato in una zona piuttosto centrale della città, di fronte all’ospedale e distante poche centinaia di metri da diverse scuole superiori, si presenta con un’atmosfera moderna e giovanile, offrendo anche una terrazza estiva per una cena o un pranzo all’aperto.
LO YUMI DALL'ESTERNO
GLI INTERNI 

Il menù è abbastanza ampio, con dei prezzi singolarmente un pelino sopra la media, ecco perché la scelta ricade maggiormente sul all you can eat. Non è possibile ordinare tutti i piatti che si desiderano, ma fino a tre per volta, questo per evitare sprechi inutili di ordinazioni che rischierebbero di rimanere nel piatto, scelta che ho apprezzato molto. Ordinando fino a tre pietanze da anche il tempo di poter prendersi una piccola pausa tra una e l’altra allungando così il senso di sazietà e riordinare gli stessi piatti se vi sono piaciuti più di altri.
Mi avevano consigliato gli YUMI ROLL (con gambero in tempura, maionese, avocado, crema di surimi di granchio e salsa) e i CALIFORNIA ROLL (con crema di surimi di granchio e avocado) e ammetto di averli trovati ottimi. Tutti molto gustosi, anche se io impazzisco letteralmente per i gamberi crudi che immergo nella soia, e gli AMAEBI qui erano assolutamente freschi e di ottima qualità.


EBI SHINO YAKI

YUMI ROLL

AMAEBI

Il dubbio che mi sorgeva dall’inizio era il timore che con così tanta quantità da mangiare, la qualità fosse un po’ bassa e invece mi sono piacevolmente ricreduta. Anche il servizio è stato molto veloce, forse leggermente troppo in alcuni momenti, ma dopo una prima esperienza dove alcuni piatti erano andati persi nelle ordinazioni, alla seconda cena c’è stato un ottimo recupero. 
Questo lo faccio sempre in qualsiasi locale vada se riesco, recarmi due se non tre volte in uno stesso posto, per confermare il mio giudizio perché sono dell’idea che gli sbagli e le serate no possano succedere a chiunque.
Per darvi la stramazzata finale dopo la cena, ci sono anche i bicchieroni di crema chantilly con frutta fresca, o frutti di bosco e  meringhe come dessert così da non alzarvi più da tavola.
Come esperienza trovo che fisicamente non sono più nelle condizioni di reggere cene così ricche di cose da mangiare, ma questo è un fattore di età temo, infatti lo Yumi è effettivamente un luogo molto giovanile, e lo trovo ideale per cene di classe o anche cene aziendali dove c’è sempre qualcuno che in caso ti darà una mano a terminare il tuo piatto.
GUNKAN


piccola nota: per un fattore commerciale comprendo che il personale cerchi di invogliare la clientela a prendere qualche extra alla scelta all you can eat, che può variare da un cocktail al dessert al semplice caffè. Creare un bisogno latente proponendo qualcosa di nuovo è il mestiere di ogni commerciante che però deve fare attenzione alla tipologia di approccio col cliente, che si potrebbe sentire forzato a ordinare qualcosa che non desidera. 
Vi lascio sotto come sempre il link  del sito qui sotto e gli indirizzi dove poterli trovare, perché non ce n’è solo uno a Conegliano ma anche a Vicenza.

via Spellazzon 84,Conegliano

Contrà Pusterla 13, Vicenza

Angoli Ghiotti: Porca l'Oca

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Sono giorni che desidero parlarvi di un locale vicino a casa che conosco da anni ma che ancora non avevo mai provato. Ne ho sempre sentito parlare, ma non mi era capitata l’occasione di andarci, o meglio, sapete quando conoscete un posto che date quasi per scontato proprio perché è così vicino a voi da poterlo frequentare spesso, ecco questo è quello che mi è successo per anni con il PORCA L’OCA di Sacile.
Situato in una via laterale in centro paese, il Porca l’oca è conosciuto molto non solo per essere un ristorante, ma anche perché tutti gli anni, durante le famose casette natalizie, si trova un loro stand che offre i famosissimi moscardini con polenta, piatto immancabile se venite a trascorrere una serata a Sacile durante il Natale.

L'esterno
Cominciano intanto con la storia del suo nome: indagando con la proprietaria, sono venuta a conoscenza che la via originaria del locale è situata nella famosa contrada delle oche, chiamata così in quanto, durante i periodi di piena ed esondazione del fiume Livenza che attraversa il paese, questa zona ospitasse spesso molta fauna, tra cui proprio le oche.
Il ristorante è composto da un’unica ampia sala, allestita in maniera elegante ma al contempo rustico e tradizionale, grazie alla parete con i muri a vista e un portone di legno che ricordano come fosse in passato questo storico edificio.



Una cosa che per me stona un po’ nel locale ma che è fonte di grande orgoglio per i proprietari, sono i quadri con le diverse fotografie dei calciatori che vengono a cenare qua, lo stesso Lionel Messi è un cliente abituale del Porca L’oca quando viene a Sacile dal suo famoso medico.  Altra curiosa caratteristica che da un tocco simpatico al posto sono tutte le opere incise su legno che rimandano alle oche, fatte tutte a mano dal cognato del proprietario. Uniche nel loro genere.
Ma parliamo ora di cibo, che è la cosa che ci (mi) interessa sempre di più: si potrebbe pensare che sia tutto incentrato su pietanze a base d’oca, ma così non è, c’è un giusto mix tra carne e pesce e infatti noi questa volta ci siamo dedicati di più alla seconda. Abbiamo iniziato con una spettacolare tartare di gambero rosso e delle lumache alla Bourguignonne che io venero letteralmente fin da bambina. Il piatto era interessante perché servito da un lato da lumache francesi in contenitori di ceramica nera e dall’altra quelle classiche di nostra provenienza. Poi abbiamo optato per un primo e un immenso misto di pesce che inutile dire era sublime. Non dimenticate mai di assaggiare anche i loro grissini, fatti a mano, quelli al nero di seppia sono i miei preferiti.

petit entrée

tartare di gambero rosso al finocchetto, finocchio croccante e salsa di cicoria e pane carasau

lumache alla Bourgugnonne

grigliata mista con capesante, canestrelli, gamberoni e tentacoli di polipo

spaghetti alla chitarra con vongole veraci

Non potevo certo andarmene senza il dessert, la mia scelta è caduta su una millefoglie particolare, composta da pasta kadaifi e pistacchio di Bronte con meringhe e fragole, una sola parola: paradisiaco. La cremosità della crema di pistacchio e la croccantezza di questa pasta mediorentale che si sgretolava nel palato, ha dato la giusta conclusione a questa splendida cena.
millefoglie di pasta kadaifi con pistacchio di Bronte, meringhe e fragole

Per chi volesse cenare al Porca l’oca in una location più “rustica”, esattamente due metri di fronte al ristorante, si trova il giardino del Porca l’oca che affaccia sul Livenza e vi offre piatti più rustici, dalla polenta, alle costicine, patatine fritte e spiedo (su prenotazione sempre). I ristoratori, marito e moglie sono di una gentilezza incredibile, e a noi ha fatto davvero piacere fare quattro chiacchere con loro facendoci raccontare la storia del locale e anche altri aneddoti del luogo.
L'osteria sul Livenza

Nota finale: 100 punti in più oltre alla location, al servizio, al personale stesso è stato dato per me dalla selezione musicale. Per un ristorante di un certo livello, che può apparire “classico” nei generi, ci ha invece piacevolmente sopreso perchè abbiamo goduto della compagnia di Michael Jackson, Limp Bizkit, System of a down…cioè…vi sfido a trovare un locale che non sia una birreria e vi faccia ascoltare questa musica!

via Luigi Nono 13
Sacile (PN)
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