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Channel: La Ghiottona
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Angoli Ghiotti: Garage Neo Bistrò

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Conegliano è una città a cui sono particolarmente legata. Qui ho fatto le scuole superiori, ho conosciute le mie migliori amiche, il mio compagno, insomma, è una città che mi ha regalato molto.
Frequentandola per vent’anni ho girato diversi locali, che aprendo agli inizi del 2000 sono diventati ora storici. La città raggruppa molti bar per un aperitivo veloce in pieno centro, ma quello che in effetti balza più agli occhi è il “nascosto” GARAGE NEO BISTRÒ.
L'INGRESSO AL GARAGE
il meraviglioso atrio Instagram
Nascosto perché si trova in un angolo interno tra un negozio di abbigliamento e un baretto,si potrebbe pensare che sia l'ingresso a delle abitazioni e quindi non ci si farebbe molto caso, se non fosse per il cartello che invita ad entrare e la grande insegna sulla parete interna ad indicare un fiorista, un negozio d’abiti e il bistrò.
È sicuramente molto suggestivo e intimo, ci sono diversi tavolini esterni e questo ampio spazio ospita anche serate con musica e  deejay; un perfetto locale per la bella stagione.



Mi sono recata prima di giorno per poter fare le fotografie e farvi vedere il posto nella sua bellezza e anche di sera per godermi l’atmosfera soffusa, forse anche leggermente troppo buia, però d’effetto. Per il mese di luglio, a partire dal 12, sono anche previsti 4 appuntamenti dedicati alla cucina spagnola, dove il tutto sarà accompagnato da sangria, vini iberici e ovviamente tapas.
gli interni
di giorno è super luminoso

I piatti che ho provato mi sono piaciuti, anche se alla piadina, ho preferito il club sandwich, molto saporito e goloso. È un luogo in cui certamente tornerò anche perché la selezione di piatti non si ferma agli sfizi dei club sandwich ma va oltre, spaziando tra primi piatti e secondi molto invitanti (sono curiosa di provare il pacchero alla busera!).



PIADINA DOK: philadelphia, crudo S. Daniele, rucola, pomodori secchi

CLUB G: formaggio, lattuga, pomodoro, bufala, crudo S.Daniele e pesto di basilico e rucola
Per essere un locale per giovani il personale lo è altrettanto, ma ho trovato i ragazzi forse un po’ troppo composti. Insomma non dico che si debba instaurare un rapporto da pacca sulla spalla, però per il livello del locale, che comunque è informale, l’atteggiamento dovrebbe essere a mio parere un po’ più “sciolto”. I prezzi sono leggermente sopra la media, ma in fin dei conti è un punto centrale della città, molto curato e piacevole, a due passi dal teatro Accademia, la stazione dei treni e il viale dei negozi.

corso Vittorio Emanuele II, 13
Conegliano (TV)


Angoli Ghiotti: Dolcissima me

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Chi mi segue da tanto sa che ho una vera mania per i cupcakes, insomma questo blog non dà adito a dubbi mi sembra ovvio, e ne ho parlato di recente in questo post dove ho raccontato di una pasticceria che li fa veramente ottimi in provincia di Treviso.
Oggi ci spostiamo in Friuli e precisamente in un paesino chiamato Malnisio. Per alcuni anni ho frequentato questa piccola frazione in quanto originaria del paese confinante, Grizzo, ma solo quando mi sono allontanata da questa regione ho scoperto che una mia vecchia conoscenza preparava dei dolci “nuovi”. 
Pasta di zucchero, torte americane, cupcakes erano il pane quotidiano di Elisa, che per hobby ha iniziato a cucinare tutto il giorno in casa…e poi finalmente è riuscita a trovare un vero spazio tutto per sé, un laboratorio di pasticceria, chiamato DOLCISSIMA ME.
la vetrina viene costantemente rimodernata

Elisa ha aperto il suo piccolo locale proprio a Malnisio, credo sotto (s)consiglio di tanti, perché parliamo di una frazione, a 20km da Pordenone. Le opportunità sarebbero state molte di più aprendo in città e non in paese, io stessa le chiesi il perché di questa scelta, ma a sorpresa mi disse che il suo grande desiderio era proprio quello di mantenere vivo il suo paese a cui era tanto legata, Dio solo sa che queste piccole frazioni, abbiano bisogno di qualcosa di nuovo per rimanere vive. Non ho potuto che darle ragione.
Questo non l’ha di certo demotivata e anzi, trattadosi di prodotti “nuovi”, mai ancora provati, la curiosità ha fatto si che persone anche da lontano venissero da lei ad assaggiare i suoi dolci.
Parliamo intanto del locale: NON si tratta di una pasticceria con bar, è un laboratorio effettivo dove Elisa (da sola) cucina e prepara dolci dalla mattina alla sera. La scelta è ampia, varia da cupcakes, macarons, eclaire, mignon e biscotti. Tutto questo lo potete trovare quasi sempre quando la andate a trovare, ci sono anche dei periodi dove prepara dolci particolari per eventi come “festa della mamma, san Valentino, Natale" etc. altrimenti le potete commissionare voi stessi dei dolci.
Si diletta principalmente in torte nuziali o altri occasioni, come feste di compleanno o battesimi.
Si trova proprio nel cuore del paese e lo si può notare da quelle splendide ciliegie giganti che fanno da contorno al suo ingresso, sempre super curato in ogni dettaglio.
l'ingresso


l'ingresso del laboratorio

Elisa in questi anni ha realizzato anche diverse torte di compleanno per mia figlia Camilla…quella più apprezzata, ovviamente a tema Harry Potter! Ha anche realizzato i dolci per il mio 30esimo compleanno...30 cupcakes a tema tutti con delle cose che mi caratterizzano, stupendo, vi lascio il link qua.
la torta fatta per i 6 anni di Camilla


Di recente è avvenuta una collaborazione che mi ha reso molto felice per lei: da pochi giorni è possibile deliziarsi dei suoi prodotti anche a Pordenone, precisamente al bar Cristallo in pieno centro. Un’ottima vetrina per chi ancora (ma davvero??) dalla città non la conoscesse. 
I consigli che vi posso dare:
Elisa è una persona super disponibile, utilizza prodotti di prima qualità e lavora da sola: S O L A. Quindi consiglio sempre di contattarla per tempo quando desiderate fare qualcosa di particolare. Anche sui prezzi potete chiederle un preventivo quando le commissionate una torta, non stiamo parlando di bignè ripieni al cioccolato o cannoli alla crema, ogni dolce è curato nei minimi dettagli quindi i prezzi sono leggermente superiori da una normale pasticceria.

via Manzoni 9
Malnisio (PN)

Angoli Ghiotti: The Squid

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Padova non è proprio vicinissima a casa mia però quando riesco mi piace andare alla scoperta di nuovi Angoli ghiotti fuori dal mio “habitat” trevigiano. Seguendo il trend degli ultimi anni, quello degli hamburger gourmet, ha aperto un locale che si dedica a questi tipi di panini ma questa volta tutti a base di pesce;
parlo del nuovo THE SQUID nel cuore di Padova.
Aperto credo da un anno o poco meno, lo Squid si definisce una “hamburgeria di mare” dove tutto è ovviamente incentrato sul pesce che arriva fresco direttamente dalla vicina Chioggia. 
Il locale è centralissimo a un minuto da Piazza delle Erbe ed esteticamente si presenta molto colorato e giovanile. C’è la possibilità di cenare anche fuori e ho scoperto che per l’estate lo stesso locale interno ha una vetrata che scompare quindi si sta al coperto ma con la sensazione di stare comunque in un luogo aperto.

GLI INTERNI/ESTERNI estivi


Totalmente informale con tovagliette di carta e bicchieri super colorati offre un menù dove spiccano sicuramente i loro gustosi hamburger di salmone o tonno ma con una buona attenzione al resto della cucina. Abbiamo provato la tartare di tonno, i bigoi e le insalatone.
Queste hanno una base unica composta da: radicchio, lattuga, bietolina, pomodorini, julienne di carote, finocchio, mango a cubetti, ananas fresco, arancia e poi potete scegliere la vostra selezione di pesce tra tonno, gamberi e salmone. Molto gustosa e rinfrescante per la stagione estiva, il mix salato e dolce con la frutta a me piace tanto, ma sono rimasta un po’ delusa dal poco pesce che ho trovato, cinque gamberi numerati. Si può fare di più secondo me.
Avevo già provato gli hamburger in passato e questo invece è il mio consiglio: per la vostra prima volta tuffatevi senza esitazione su di loro, e una volta che vi avranno conquistato tornateci per una cena un po’ più classica con tartare, davvero freschissima, o un tris di seppia e mazzancolle al vapore.


SALMON BURGER trancio di salmone norvegese, scamorza affumicata, pomodorini confit e salsa guacamole 
Come ogni ristorante che offre degli ingredienti specifici c’è comunque attenzione anche al vegan e a chi al posto del pesce preferisce della carne; c’è anche il cartoccio di fritto take away, un’ottima idea per farsi conoscere di più a chi in pausa pranzo o per un semplice snack vuole qualcosa di veloce e non ha tempo di fermarsi.
Il servizio è leggermente lento ma secondo me vale l’attesa, segno che i piatti vengono preparati al momento e sono super freschi, sui prezzi mi soffermo a pensare ai prodotti venduti ma anche alla location. Molti locali di cui vi ho parlato sono tutti nei centri storici quindi secondo me una spinta sul conto ci sta, in questo caso poi parliamo di pesce di qualità seppur servito in versione hamburger.
Concludo anche nel complimentarmi sulla scelta dei colori e della stessa grafica anche sul loro sito web, invoglia proprio alla navigazione e alla scoperta dei loro piatti, stupendamente fotografati (meglio di me devo ammetterlo).

Via Daniele Manin 43
35139 Padova

Artigianato Vivo 2018

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Sono solita recensire ristoranti e cibo, questo è quello che mi piace fare, ma oggi voglio parlarvi di qualcosa di diverso, senza mai tralasciare l'aspetto ghiotto di questo grande evento annuale. L’estate è il momento in cui tutti i paesi fanno a gara per la manifestazione o la sagra più interessante e curiosa, ma per quello che mi riguarda non c’è niente di più suggestivo e ben fatto come L’ARTIGIANATO VIVO  a Cison di Valmarino.
Arrivata ormai alla sua 38esima edizione, questo piccolo borgo trevigiano conosciuto per essere il paese dell’antico castello medievale Castelbrando, dal 5 al 15 di agosto si anima di quasi 200 espositori sparsi per tutto il paese pronti a vendere i loro prodotti artigianali.


Abiti, gioielli, quadri, utensili per la casa, prodotti culinari, questo è solo un assaggio di quello che si può trovare arrivando a Cison.
La bellezza di questo evento è sicuramente l’ottima organizzazione che mixa non solo i tanti espositori, ma anche diverse mostre, concerti e piccoli spettacoli in un paese di neanche 3000 anime che è entrato da alcuni anni nella classifica dei Borghi più belli d’Italia.




STAND ENOGRASTRONOMICI
Questa è la cosa che ci interessa di più lo so, d'altronde mi chiamo la Ghiottona se non do consigli io su dove mangiare…ci sono tre stand dove mi reco sempre con un’ abitudine diventata quasi maniacale:
CENA IN PIAZZA ROMA: nel cuore pulsante del paese c’è un grande stand che offre i classici piatti “da sagra”, immancabili quindi, salsicce, patatine, polenta, funghi e le meravigliose lumache in tecia. Io venero questo piatto contadino che mi ricorda quando le preparava la mia nonna, e qui sono cucinate in modo sublime, sempre accompagnate con la polenta.
BICCHIERINI DI CIOCCOLATO E LAMPONI: terminata la cena vi invito a continuare il vostro giro alle Cantine Brandolini per provare i meravigliosi bicchierini di cioccolato fuso e lamponi. Deliziosi ma veramente piccoli, ne vorrete assaggiare almeno una decina, ma vi dovrete trattenere per il gran finale:
BIOCREPERIA: non si può dire di aver concluso il vostro itinerario ad Artigianato Vivo senza aver provato le crepes biologiche. Potete scegliere l’opzione dolce o salata, io ho sempre preso quelle dolci per una questione di tradizione familiare (mio padre a casa me le ha sempre preparate con la marmellata). Frutta, confetture o creme, scegliete voi, ognuna vi regalerà una sensazione delicata al palato.





CONSIGLI:
trattandosi di un evento molto grande, che ha ospitato l’anno scorso quasi 500.000 persone, io vi consiglierei, se siete in ferie, di andarci durante la settimana dalle cinque del pomeriggio in poi, questo per evitare la forte affluenza del weekend che però raggruppa i maggiori eventi come concerti o dimostrazioni artigianali. Sul loro sito web trovate tutto il programma nell’eventualità vogliate assistere a uno spettacolo preciso in un determinato giorno. I parcheggi sono moltissimi e si possono trovare con facilità lungo la strada che porta a Cison. Il paese è piccolo ma ogni angolo è occupato dalle mini botteghe itineranti, dalle strade di paese alle stesse inutilizzate stalle, ci vogliono alcune ore per poter godere a pieno di una visita completa.



Spero di avervi incuriosito e attirati a recarvi a questo splendido evento che trasforma il paese di Cison di Valmarino in un vero e proprio laboratorio artigiano e angolo di ghiottonerie a cielo aperto.

ARTIGIANATO VIVO
dal 5 al 15 agosto
Cison di Valmarino (TV)

Angoli Ghiotti: Gustolia di Treviso

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Prima delle vacanze estive, che mi vedranno assente qualche settimana, non posso non lasciarvi con l’ultimo Angolo Ghiotto della stagione. Sono tornata a Treviso in un locale che mi ha fatto scoprire un’amica qualche mese fa e mi ha conquistata da subito: il Gustolia.
Situato nel centro di Treviso in un vicoletto, offre un ampio spazio esterno per poter pranzare o cenare all’aperto, all’interno dove sono stata di recente con delle amiche oppure ancora dall'altra parte del locale in una piccola corte esterna.

L'esterno al vicolo
Sfortuna ha voluto che fossimo capitate in un giorno in cui il climatizzatore si era rotto e dove tutti i coperti all’esterno fossero prenotati; ma non ci siamo perse d’animo e abbiamo tentato la cena con 35 gradi all’interno.
Personalmente lo stile ben curato del Gustolia mi piace molto, è intimo con delle luci abbastanza soffuse ma non buie che mi hanno consentito di fotografare bene le pietanze e vedere le persone con cui parlavo, cosa non affatto scontata in certi locali.
gli interni

angolini molto belli


La caratteristica principale del Gustolia è di racchiudere quasi tutti i loro piatti in vasetti di vetro, un’idea ampiamente sfruttata negli ultimi anni, ho sentito diversi pareri che quasi si erano stufati di questo metodo di impiattamento, tuttavia il Gustolia è uno dei pochissimi se non l’unico in provincia che sfrutta questo sistema, riuscito peraltro molto bene.
Mi piace l’idea del piccolo entrée servito ai clienti, è un metodo utilizzato di più dai ristoranti ad alto livello, ma il Gustolia riesce a mixare bene informalità e cura nei piccoli dettagli.
Come antipasto abbiamo preso i cuori di burrata, già provati in passato, molto gustosi, tra i miei preferiti quello alle acciughe e con i pomodori confit al basilico.
entrée con crostini e mousse di bresaola

burrata con pomodorini confit e basilico

burrata con crudo San Daniele e fichi

La vera sorpresa per me è stato uno dei piatti di stagione: tagliolini freddi con cruditè di mare e orto OVER THE TOP. Complice forse il gran caldo nel locale ammetto che ho gustato come non mai questa “pasta fredda” golosa e fresca, non fredda da frigo eh, ma quasi dissetante con queste verdurine tagliate e cubetti e i gamberi crudi, un piatto che stra consiglio veramente. Anche la questione delle quantità potrebbe fuorviarvi vedendo questi piccoli vasi, si potrebbe pensare che si mangia poco, ma non è affatto così, si esce sazi, anzi veramente pieni da una cena al Gustolia.
Immancabile la conclusione con il dessert in vasetto, io ho optato per la cheesecake dolce e cremosa al punto giusto.
taglioni freddi con gambero rosso, scampo, capasanta a crudo e verdure croccanti

insalata con filetto di salmone marinato

cheesecake estivo con salsa ai frutti di bosco

Sulla selezione del menù è possibile optare per quello mini o normale su alcuni piatti, cosa interessante se si vogliono provare più pietanze durante una cena o addirittura il servizio a domicilio per chi desidera cenare in casa con amici facendo bella figura con i vasi del Gustolia.
Il servizio è stato leggermente lento ma per me questo non è quasi mai un problema quando poi vengo ripagata da prodotti di ottima qualità e di prima scelta, unica cosa, a mie spese ho scoperto che oltre al telefono si può prenotare anche via mail tramite il sito web, questa cosa però non era indicata quindi non lo abbiamo saputo se non arrivate al locale.
Fatemi sapere se lo avete provato o quando lo farete se vi sarà piaciuto quanto è successo a me, ci rivediamo tra qualche settimana con tanti nuovi Angoli Ghiotti in arrivo! 

vicolo San Gregorio 14
Treviso

Tel Aviv e Gerusalemme: cosa vedere e mangiare

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Se qualcuno nove mesi fa mi avesse detto che avrei viaggiato tra Israele e Giordania, probabilmente gli avrei risposto “ma tu sei fuori” e invece non solo ci sono stata, ma lo ricorderò come uno dei viaggi più belli e toccanti della mia vita.
Su Instagram sono stata molto attiva nel raccontarvi giorno per giorno cosa succedeva intorno a me, ma ho pensato fosse anche utile scriverne un post dettagliato per chi avesse intenzione di intraprendere un viaggio come il mio, e avesse bisogno di qualche dritta, perché nulla va lasciato al caso. Israele e Giordania sono dei territori visitabili, ma è necessario avere alcune informazioni e accortezze così da non rimanere sorpresi o anche delusi da qualcosa. Questa vacanza, ci tengo inoltre a dire, non è stata data in mano a nessuna agenzia, ma organizzata completamente da noi e dalla coppia di amici con i quali siamo andati.

VOLO AEREO
Abbiamo prenotato l’aereo intorno a febbraio/marzo, per agosto, con la compagnia israeliana El Al, tra le più sicure e ferree compagnie in base ai controlli di sicurezza. Quando siamo arrivati al check in (4 ore prima potrebbero sembrarvi troppe ma non lo sono) si viene sottoposti a un piccolo “interrogatorio” sul vostro viaggio: dove andrete, con chi, se conoscete qualcuno là, chi ha fatto le valigie, di chi è stata l’idea della vacanza. Domande che possono sembrarvi alquanto personali e invasive, ma è un semplice modo per cercare di carpire se state dicendo la verità o se state nascondendo qualcosa.
Vi invito a non fare del sarcarsmo, non perché non si possa fare, ma perché è tutto preso molto seriamente, e al termine del colloquio vi verrà consegnato un bigliettino che vi identifica con una lettera dell’alfabeto che segna se siete dei passeggeri sicuri o da tenere sott’occhio. Gli stessi controlli e domande vi verranno fatte anche al rientro, rigorosamente in inglese.
L’ITINERARIO
Avendo organizzato tutto da soli, una volta prenotato il volo, abbiamo iniziato a studiare come creare un itinerario per visitare i due stati. Avevamo bene in mente le principali città: Tel Aviv, Gerusalemme, il deserto Wadi Rum e Petra. Ci sarebbe piaciuto anche poter andare a Betlemme e Nazareth, ma sono terrotori palestinesi, e prendendo un’auto a noleggio israeliana in seguito, avremmo rischiato di non poter passare i controlli.
Nei mesi a seguire, documentandoci sempre, si è andato a formare pian piano il nostro viaggio che ha toccato diverse città in dieci giorni:
TEL AVIV 2 giorni
GERUSALEMME 3 giorni
WADI RUM 1 giorno
PETRA 1 giorno
AQABA 1 giorno
ELIAT / ARAD 1 giorno
Per poter passare da Israele alla Giordania, abbiamo deciso di scendere per tutto il paese e attraversare il confine a Eliat, ci sarebbe un altro passaggio, più breve, ma i controlli sarebbe stati molto più ferrei. Comunque la discesa in auto ha una durata di circa 4 ore.
PASSAPORTO, ASSICURAZIONE & ALTRO
È importante quando si viaggia in posti simili, fare un’assicurazione, noi abbiamo speso 30euro a testa, escluso bagagli e telefoni, ma ci sono diversi siti web che vi fanno dei preventivi in base alle vostre necessità.
Prima di partire consiglio anche di iscriversi sul sito della Farnesina, comunicando il vostro viaggio, per ragioni di sicurezza.
La patente di guida non necessita di cose particolari, potrete usare tranquillamente quella italiana. Al momento del noleggio, che vi invito a fare sempre prima di partire, potrete comunicare uno o più guidatori.
Il passaportoè da tenere sempre con voi. Giunti in Israele non vi verrà fatto il timbro, ma consegnato un VISTO che dovrete conservare con molta cura per tutta la vacanza, in Giordania invece il vostro passaporto verrà timbrato. 
Prima di partire attivare sempre tutte le carte di credito per l’estero, metodo più utilizzato per qualsiasi pagamento anche di piccola cifra.
Il WiFi funziona ovunque, ma se volete rimanere sempre connessi potrete acquistare senza problemi una simcard locale, 20euro per 20GB per un mese, varrà solo per Israele, non per la Giordania.
TEL AVIV
È una città giovane e frenetica, ce ne siamo accorti subito da come guidano e da come “clacsonano” in continuazione, a mezzo secondo dal semaforo verde. Siamo andati subito al mare, poco distante dal nostro appartamento e sono rimasta colpita dal fatto che alle 19:00 i bagnini suonassero un fischietto per dire che non avrebbero più controllato la spiaggia e quindi bisognava tutti uscire dall’acqua.
La prima sera ci siamo buttati sul primo ristorante visto per strada, il KAPISHUK ed è stato interessante perchè per fare spazio a noi il ristoratore ha fatto alzare altri commensali da un tavolo. A quel punto gli abbiamo detto "FAI TU" e questi sono i piatti che ci ha portato.



ABBIAMO INIZIATO COL CLASSICO: HUMMUS

SHAKSHUKA: a base di cipolla, aglio, pomodori, peperoni, pepe nero, spezie varie e uova

mio preferito BUREKAS: sono dei fagotti ripieni preparati con la pasta sfoglia. Al loro interno possono avere un ripieno di formaggio, patata, funghi e verdura.

Di Tel Aviv comunque va a mio parere visitata la parte vecchia, quella di Jaffa, che è stata anche porto per molti pellegrini ai tempi della Serenissima di Venezia quando ci si voleva recare a Gerusalemme. Di giorno è molto più d’effetto, grazie agli edifici con le pietre in vista. Un locale assolutamente da provare è THE OLD MAN & THE SEA. Questo ristorate offre un servizio curioso: appena seduti, si presentano una miriade di mini piatti con pita e limonata. Una volta terminato tutto, se riuscite ad avere ancora appetito, ordinando altri piatti dal menù questi antipasti non vi costeranno nulla, altrimenti pagherete circa 20euro a testa. Vi assicuro che anche se eravamo in sei, con tre maschi dallo stomaco di ferro, abbiamo faticato a finire tutto.
Non dimenticate mai di lasciare la mancia, che è già prestabilita al 10% di quello che voi spendete.
THE OLD MAN & THE SEA: questi erano solo gli antipasti.

GERUSALEMME
Questa città è stata per me una folgorazione, non so se bastino alcune righe per descrivervi la bellezza nel suo insieme. 
Abbiamo prenotato per il primo giorno un tour guidato nella città vecchia, è un ottimo sistema per iniziare ad orientarvi quando poi nei giorni seguenti sarete da soli, o accompagnati da una scorta armata come un gruppo di colombiani. Abbiamo toccato i principali punti, la zona armena, musulmana, cristiana ed ebraica visitando dall’alto il muro del pianto.
- Mercato delle spezie: il nostro primo approccio con questa città è avvenuta proprio qui, posto super affollato dove turisti e gente del luogo si mischiano tra loro acquistando frutta, verdura e spezie. I nostri amici hanno acquistato dei minicubetti di frutta da immergere per fare il tè e poi masticarli: divini.

questo frutto si chiama Red Dragon, io non lo conoscevo e mi sono scoperta ad amarlo.

- Cittadella di David: all’entrata dalla porta di Jaffa si trova la cittadella di David, che vi consiglio di visitare perché vi offre una vista dall’alto di Gerusalemme molto affascinante. Da lì potete accedere all’attraversamento delle mura che vi porterà ad ammirare il Monte degli Ulivi e a raggiungere l’accesso al Muro del Pianto.


- Santo Sepolcro: questo sarà il punto dove incrocerete più italiani, arrivati in pellegrinaggio con la parrocchia. L'entrata è libera, come ogni chiesa a Gerusalemme, consiglierei di andarci o la mattina presto o il tardo pomeriggio perchè i turisti si accalcano e potreste fare delle code interminabili. Si possono fare foto all'interno, ma non in tutti i punti. Mi raccomando come sempre, siate discreti.

- Muro del pianto: due sono le entrate per accedervi, rigorosamente attraverso i metal detector. Non nego sia molto più affascinante vedere gli ebrei ortodossi uomini con i loro abiti tradizionali rispetto alle donne, ma è stata un’esperienza molto toccante. 
IMPORTANTISSIMO: non si possono fare fotografie durante lo shabbat al muro e ai suoi fedeli, ci sono delle persone che vi controllano e vi invitano a mettere via fotocamere e telefoni.

tutte i bigliettini contenenti le preghiere dei fedeli, vengono raccolti due volte l'anno e sepolti nel Monte degli Ulivi.

- Monte degli Ulivi: visto il gran caldo e con due ragazzini con noi, abbiamo deciso di prendere un taxi che ci portasse più vicini possibile al Monte, poi siamo saliti di qualche centinaio di metri per raggiungere la vetta e ammirare il panorama e le sue 150.000 tombe. Il momento migliore però sarebbe arrivare verso il tramonto per godere dei colori che regala il sole su tutto il territorio.


- Spianata delle Moschee: importantissimo da sapere quando attraversate il ponte, l’unico punto di accesso per accedere per i non musulmani, si trova sotto al Muro del Pianto, che le donne devono essere vestite con pantaloni/gonne e maglie lunghe. Se ci tenete a fare delle foto di coppia, vi raccomando di non essere abbracciati, o per lo meno farle distanti dal personale sparso per la zona che si occupa proprio che i comportamenti e l’abbigliamento siano adeguati. Nell’eventualità arriviate impreparati, sarà loro premura offrirvi dei tessuti per coprirvi durante la visita.
da una parte gli ebrei, dall'altra i musulmani. È onestamente incredibile come questo muro sia così vicino nonostante la lontananza tra queste due religioni.



*Le temperature possono sembrare molto calde ad agosto, ma è una città particolarmente ventilata quindi la sera si necessita di un maglioncino o uno scialle.
*La leva militare in Israele è obbligatoria per uomini e donne, non meravigliatevi quindi se vedrete girare con assoluta nonchalance soldati armati di mitra, anche nei centri commerciali. Può spaventare all'inizio ma in realtà ci si fa l'abitudine.
*Shabbat. Ricordate che durante lo shabbat sarà tutto chiuso. TUTTO. Tram, locali, taxi, negozi si fermano per 24ore che ci siano turisti o meno. Se necessitate di un taxi dovrete prendere quelli musulmani o recarvi nella città vecchia nella parte cristiana per acquisti vari.
*I turisti vengono ignorati completamente dagli ebrei ortodossi, ne vedrete tantissimi sempre avanti e indietro tra casa e il Muro del Pianto. Per il resto nella città vecchia sono ben lieti di potervi vendere il mondo. Attenzione ai prezzi, dovrete contrattare spesso.

SITI WEB UTILI
ALLOGGIO TEL AVIV: appartamento a pochi metri dal mare, ottimo
ALLOGGIO GERUSALEMME: il miglior alloggio della vacanza, immenso appartamento, perfetto per noi 6.
RENTALCARS: per il noleggio auto
SANDEMANS JERUSALEM TOUR: per fare il tuor della città, dura 2 ore circa

Giordania, cosa vedere e mangiare

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Lasciata Gerusalemme (il post precedente lo trovate qui), non nego con molto dispiacere, abbiamo preso l’auto a noleggio e iniziato la nostra discesa a sud di Israele per arrivare al confine e attraversare la Giordania.
L’auto la potete lasciare nel grande parcheggio e poi raggiungere a piedi il confine e gli innumerevoli controlli.
ATTENZIONE: esiste una tassa d’ingresso in Giordania corrispondente a 5 dinari (circa 6euro). Vi invito inoltre a fermarvi almeno tre notti così da evitare la tassa di uscita dal paese, corrispondente invece a circa 50euro per persona, questo è stato fatto per evitare il turismo mordi e fuggi verso Petra. Tuttavia una volta consapevoli dei prezzi le escursioni in giornata per Petra si possono fare tranquillamente.


Ci siamo recati poi con un taxi al punto per ritirare le altre auto noleggiate, mi raccomando, verificate che sia funzionante e in buono stato. A noi ne è capitata una con la batteria malandata che ci ha lasciato in panne ben tre volte, ma abbiamo sempre trovato delle persone gentilissime in giro pronte con i cavi a farcela rimettere in moto. (ringraziandoli sempre con una piccola mancia)
L’autostrada in Giordania è ben diversa da quella in Israele, ve lo spiego così:

LA FOTO Più RAPPRESENTATIVA DI QUESTA VACANZA IN GIORDANIA
incontrerete diversi posti di blocco e una miriade di dossi, quindi andate piano altrimenti rischiate di tirare delle inchiodate e rovinare l’auto. La diversità tra Israele e Giordania l’ho constatata proprio sulla strada: se da una parte vediamo guard rail e autogrill dall’altra troverete cammelli in mezzo alla strada o gente che attraversa a piedi le corsie autostradali per vedere incidenti dalla parte opposta o ancora militari ai posti di blocco distesi a terra a pregare durante il tramonto.
WADI RUM
L’esperienza nel deserto è stata incredibile, non ve la so descrivere a parole, lo faranno le foto al posto mio. Il ragazzo che gestiva il nostro campo, Mohammed, è stato di una gentilezza e disponibilità disarmante. Siamo anche stati invitati a casa di suo zio che ci ha servito del tè bollente e regalato qualche foglia per poterlo fare noi in casa. Con lui abbiamo fatto un’escursione in jeep nel deserto, attraversando dune e sabbia bollente, visitato la casa di Lawrance d’Arabia e attraversato poi l’ultimo pezzo di deserto sui cammelli. Non aspettatevi bagni funzionanti, igiene super curata, ma un’ immersione nel mondo dei beduini che fa apprezzare ciò che abbiamo e ci fa sentire davvero fortunati.
Cena, colazione, escursione in jeep e sui cammelli ha comportato una spesa di 50 euro a persona. VERAMENTE NIENTE rispetto all’esperienza di vita che si porta a casa.
BEDOUIN EXPERIENCE CAMP

LE TENDE, LETTI COMODI, COPERTE E PRESE ELETTRICHE. 

CAMILLA CHE DALL'ALTO SALUTA, CON L'AIUTO DEL BEDUINO CHE L'HA ACCOMPAGNATA


LA DISCESA DI CORSA DA UNA DELLE DUNE DI SABBIA

PETRA
Ecco su Petra non avrò gli stessi commenti super positivi che ho avuto per il deserto. Non c’è la magia di Indiana Jones che raggiunge il tempio di Alessandretta, i giordani hanno capito molto bene come spremere i turisti in questa piccola città. L’ingresso al sito archeologico è molto simile ad un’entrata a Gardaland, biglietteria, shops, panchine dove sedervi. Si raggiunge a piedi o a dorso di cammello e asini lungo un tragitto di un chilometro circa. E si arriva BAM al famosissimo e superinstagrammato Tesoro di Petra.
È sicuramente d’effetto, ma i baracchini che vendono souvenir e l’odore acre degli escrementi di animali sparsi per tutto il sito faranno svanire leggermente la magia. Per visitare bene Petra ci vogliono diverse ore, meglio sempre arrivare di mattina.
Il Petra by night, evento notturno che intrattiene i turisti per un paio d’ore è affascinante ma affollato. Si sorseggia del thè caldo ascoltando i beduini suonare i loro strumenti musicali mentre TUTTI sono alla ricerca dello scatto fotografico migliore. (con la reflex il cavalletto mi raccomando). Non so se ve la consiglierei come visita, potrei dire che “fatto 30 fate 31”, forse ci aspettavamo qualcosa di più, uno spettacolo più lungo, meno turisti, non lo so…



- L’ALTARE DEL SACRIFICIO: non fatevi ingannare dal cartello “treasure view” se volete la foto instagram dovete farvi accompagnare dai ragazzini che vi chiedono continuamente “do you wanna go up?” noi abbiamo optato per una scalinata poco sfruttata dai turisti (e infatti a saperlo…) , 800 gradini circa che vi portano in cima alla montagna per ammirare il panorama dall’alto o farvi un pianto liberatorio come è successo a me. Ma non sono pentita di averlo fatto anzi è stata una grande soddisfazione per una persona poco sportiva come me.
Per la visita completa a Petra il costo è di 60euro per persona, mentre per il Petra by night di 20. Non proprio economicissimo.

AVREMMO DOVUTO CAPIRLO DAI TURISTI CONTATI CHE SALIVANO E DALLO STESSO BEDUINO SULL'ASINO CHE SAREBBE STATA DURA
LA VISTA DALL'ALTO
Dopo Petra abbiamo raggiunto una città di mare Aqaba, comprendendo veramente il caldo afoso di agosto in questo stato.
Molto stanchi dalla giornata ci siamo recati a cena, un ristorante con vista sul Mar Rosso, veramente molto affascinante.


La nostra idea era di rimanere in Giordania il giorno seguente per andare al mare, ma è stata abbandonata quando abbiamo letto che le spiagge erano accessibili per tutti ma eticamente non avrebbero visto di buon occhio noi donne in costume. Nessuno ci avrebbe detto nulla forse, però se volete evitare sguardi indiscreti consiglio di riattraversare il confine e andare dalla parte opposta, sempre sul Mar Rosso, ma in Israele.
Abbiamo raggiunto con facilità la spiaggia di Eliat, la Dolphin Reef, pagato un ingresso, e fatto il consueto “controllo degli zaini”.
C’è la possibilità di fare il bagno con i delfini, ma bisogna prenotarlo per tempo, perché ovviamente ad agosto non troverete disponibilità. Il mare è meraviglioso, sembra di nuotare in un acquario con pesci di ogni colore e la barriera corallina. È pieno di bambini urlanti, ma esiste una zona off limits ai minorenni con sedie e divanetti per chi vuole rilassarsi un attimo. Idea Geniale!

QUASSù LA ZONA RELAX PER GLI ADULTI. PARADISO

La nostra ultima notte l’abbiamo trascorsa ad Arad, una città fondata nel 1962 per popolare la zona, che si trova a 25 km dal Mar Morto. Lo so che può stonare in un viaggio così, ma abbiamo trovato un locale che faceva la pizza e le recensioni erano veramente ottime, infatti non posso che confermarvi che in questa piccola città a migliaia di km dall’Italia l’abbiamo trovata davvero fatta bene e super gustosa.


Come ultimo giorno, per raggiungere Tel Aviv siamo risaliti con le auto e fatto un “pit stop” nel Mar Morto. Una pausa di 2 ore e mezza esatte perché il caldo si è fatto bollente e insostenibile. L’esperienza del bagno nel Mar Morto va fatta…ecco magari non ad agosto alle 14 del pomeriggio…ammetto una forte stanchezza quindi non ho goduto a pieno dell’esperienza. L’acqua era incredibilmente densa, e galleggiare per qualche secondo è stato impressionante, ma se dal caldo sperate di trovare un po’ di refrigerio in acqua, non illudetevi, la temperatura anche nel Mare e altissima.

IL MAR MORTO. SI VEDE POCO MA LE PERSONE STANNO LETTERALMENTE GALLEGGIANDO NELL'ACQUA

IN BORSA MAI SENZA:
*L’ACQUA trattandosi di un viaggio ad agosto, mi raccomando portate sempre con voi dell’acqua, dei sali minerali da integrare.
*SALVIETTE IGIENIZZATE, CARTA IGIENICA UMIDIFICATA i bagni sono ahem.
*POWERBANK se fate un viaggio itinerante o escursioni per un giorno interno, il powerbank vi salva il telefono.
*CARTINE GEOGRAFICHE SCARICATE da Google maps scaricatevi le cartine, utilissime per strada e quando non avete copertura.
*LONELY PLANET la guida è ottima, da portare sempre con sé nonostante il suo peso non proprio leggerissimo, vi sa indicare non solo posti da visitare e dove mangiare (per quello c'è anche Tripadvisor), ma anche la storia di tutti i siti storici che vorrete visitare.


Spero che questo post vi sia piaciuto insieme a quello su Israele, se avete altre domande non esitate a scrivermi. È stato un viaggio incredibile, che straconsiglio da fare anche in famiglia.

Angoli Ghiotti: patata gourmet a la Colonnetta di Treviso

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Dopo una piccola pausa estiva che mi ha visto attraversare diversi paesi per raggiungere il Centro del Mondo, ritornano gli Angoli Ghiotti e lo fanno con una bella novità arrivata proprio nel cuore di Treviso.
Grazie alle tante segnalazioni che voi ragazzi mi fate tramite Instagram ho scoperto la nuova gestione de “La Colonnetta” aperta da meno di un mese.
Situata a metà strada tra gli instagrammatissimi scorci del centro e Camelia Bakery, la Colonnetta è un ristorante piuttosto piccolo ma molto curato nei dettagli, dai lampadari di grande effetto in entrata allo stile super colorato sulle pareti, un po’ urban jungle. C’è uno spazio esterno dove poter sorseggiare un aperitivo con i loro cicchetti, o se scegliete la cena interna ci sono due sale.
Nella sala più piccola i tavoli possono sembrarvi abbastanza ravvicinati tra loro, ma assicuro che si riesce a godere della propria intimità durante la cena.

GLI INTERNI


I proprietari del locale, che sono gli stessi di un altro bellissimo posticino sempre a Treviso, il Burici, hanno creato un menù dove la pietanza principale è 
LA PATATA GOURMET. La cosa mi ha colpito perché onestamente non ne avevo mai sentito parlare e non sapevo cosa aspettarmi, mi sono così fatta raccontare dal personale che l’idea è nata grazie a una loro cena a Milano dove si serviva una patata con buccia cotta al forno, aperta a metà e poi farcita con moltissimi ingredienti, dal pesce alla carne o anche verdure.
Ho così ordinato una patata “polposa” e l’ho trovata incredibilmente divina. La grandezza della patata è media, compresa di buccia assolutamente commestibile, con all’interno una quantità corposa di farcitura, saporita e non asciutta, un piatto che riesce a saziare senza appesantire.

Patata Polposa: carpaccio di piovra, olive taggiasche, pomodoro confit, origano greco

Temendo comunque di non mangiare a sufficienza perché non sapevamo cosa e quanto aspettarci dal pasto principale, abbiamo inizialmente preso anche un paio di antipasti, olive nere greche e acciughe servite con crostini e salsa al basilico. Ve le consiglio vivamente entrambe.


Non di sole patate è fatta la Colonnetta, si può eventualmente optare per le insalatone, mia figlia ha ordinato una caprese, che è stata letteralmente “spazzolata” anche da noi; saporita e fresca, un piatto che normalmente diamo per scontato perché lo si fa spesso in casa in velocità, ma non sottovalutatelo, il gusto mi ha conquistata.


Per concludere la cena abbiamo ordinato anche due dessert, un classico tiramisù servito su un bicchierone e una torta di mele con crema al mascarpone, molto soffice e dolce.


Il personale è stato cortese e disponibile anche nell’accontentare la mia curiosità su questa loro scelta gastronomica, assolutamente riuscita, in centro a Treviso, dove possiamo finalmente dire che “è arrivato qualcosa di nuovo anche qua”.
Anche i prezzi sono nella media, per una patata ci si aggira intorno agli 
8-10euro in base agli ingredienti, considerando anche antipasti, dessert e vino ci si aggira intorno ai 25euro a testa, ma la cosa più importante è alzarsi da tavola totalmente soddisfatti con il desiderio di voler tornare per assaggiare tutte le patate a menù.

vicolo Palestro, 2
31100 Treviso

Angoli Ghiotti: Malvasia a Treviso

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Inizio questo nuovo articolo confessando una cosa che ha stupito molti su Instagram: io non ho mai assaggiato dei pancakes. Lo so, è incredibile, tra cupcakes, torte di pasta di zucchero etc. i pancakes erano proprio un piatto della tradizione americana che mi mancava, fino a quando ho scoperto che non tanto lontano da me un locale li faceva esattamente come li vedevo su internet, immersi nello sciroppo d’acero con una valangata di panna:
Al Malvasia a Treviso.


Non solo il cibo è molto interessante ma la stessa struttura del locale: si presenta con un “bancone non bancone” composto da tronchi d'albero come anche le stesse sedie dove ci si ferma per mangiare. Possono sembrare scomodi, ma non li ho affatto trovati così, certo non parliamo di poltrone dove stare a rilassarsi per ore, il principio del Malvasia è proprio del “brunch", un pasto veloce che si consuma tra un appuntamento di lavoro ed un altro. L’interno non è molto grande ma c’è lo spazio anche per accomodarsi fuori su una piccola terrazza che affaccia sul Sile, accanto al ponte Malvasia, luogo diventato ormai molto suggestivo grazie alle opere di uno scultore trevigiano.





Anche i proprietari del risto-brunch hanno chiamato all’appello un altro artista veneto per decorare il loro locale: tutto è dipinto dallo street artist Tony Gallo, i colori sono molto accesi, si ha come la sensazione di entrare in un mondo parallelo, fatato…da un momento all’altro mi aspettavo che qualche folletto spuntasse fuori con il suo pentolone di monete d’oro.




Incentrato proprio sul “sistema brunch” dalle 10 alle 16 il locale prepara piatti dolci e salati per chi vuole fare colazione, un pranzo veloce o una merenda pomeridiana.
Andandoci a mezzogiorno abbiamo voluto sfruttare entrambe le situazioni ordinando sandwich e ovviamente i mitici pancakes. Sono preparati al momento in 3 versioni con frutta e panna, grondanti di cioccolato o con mele stufate alla cannella e vaniglia.



Iniziamo per ordine: io ho scelto un crostone con avocado, uovo e salmone. Non nego che alla presentazione ho pensato “ma tutto qui?” non è proprio grandissimo come bruschettone, temevo non mi saziasse e invece gustandolo con calma, l’unione dell’uovo, del pesce e di una quantità abbondante di avocado mi ha fatto capire che avrei potuto concludere qua il mio pasto. Chi era con me invece ha optato per un ottimo sandwich con avocado, salmone e cetriolini ( abbiamo gli stessi identici gusti!). Lo spazio per il dolce c’è sempre, e anche se non ci fosse stato lo avrei trovato ugualmente, la mia missione era una: MANGIARE I PANCAKES, così ne abbiamo ordinato un piatto e ce lo siamo diviso. Che dire, non ho metri di giudizio, la mia amica ha esclamato un “sublime” e io mi sono gustata questa bomba calorica.


Sandwich salmone: avocado, philadelphia, cetriolini, salmone 
Salmoncado toast: crostone di pane, salmone, uovo, avocado
Pancakes Italian: more, lamponi, fragole, zucchero a velo, sciroppo d'acero, panna montata
I prezzi sono leggermente sopra la media, i pancakes si aggirano sugli 8euro mentre per il mio crostone si raggiungono i 9euro, non è una colazione o un brunch da fare tutti i giorni magari, ma riesco a giustificare una spesa così anche dalla location centralissima dove si può ammirare uno degli scorci più belli e instagrammati di Treviso. Insomma qui non si paga un semplice pasto, ma una vera e propria immersione nel cuore pulsante di questa bellissima città che con il Malvasia intreccia pranzi d’oltreoceano con il nostro magnifico territorio, il Veneto.
Ultima indicazione: se volete pranzare vi consiglio sempre di prenotare in anticipo, perché è molto gettonato e rischiereste di non trovare posto.

MALVASIA
via Trevisi 29
31100 TV

Angoli Ghiotti: Osteria Ripasso a Conegliano

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Qualche settimana fa sono andata a riscoprire un locale che non frequentavo da un paio d’anni, ero alla ricerca di un posto che unisse prodotti vegetariani e non, per accontentare tutti i palati dei miei compagni di serata. È stata come un’illuminazione perché mi ero dimenticata di questo locale che invece mi era molto piaciuto anche in passato, sto parlando dell’Osteria Ripasso a Conegliano.
È un luogo caldo e intimo, tavoli in legno da classica osteria di paese, bellissima la parete centrale anch’essa in legno, che ricorda molto la mia vecchia stube della casa in campagna, in pieno stile tirolese. Non è un locale particolarmente grande tuttavia c’è un tavolo grande con in mezzo un caratteristico torchio, ideale per una mangiata con molti amici.


La specialità dell’Osteria Ripasso è la scelta di piatti vegetariani, vegani e gluten free unita alla carne e al pesce, ci si sente in un luogo dove nessuno è escluso, dove amici carnivori e vegani si possono incontrare senza dover rinunciare a qualcosa.
Come antipasto ho ordinato una coppa TOP, di nome e di fatto mi sento di dire: viene presentata come una spuma di patate, gamberetti e zucchine. Forse non è particolarmente accattivante alla vista, ma il sapore mi ha rapito, di una delicatezza incredibile. La porzione è piuttosto abbondante per un antipasto, consiglio di ordinarla se avete molto appetito o siete a digiuno da diverse ore. 
Ho optato poi per delle mezzelune integrali, con burro, salvia e provola per darmi il colpo di grazia: è un piatto semplice, genuino, la pasta integrale la sto iniziando ad apprezzare negli ultimi anni. Mi invogliavano molto anche i secondi piatti, ero quasi tentata di ordinare il tofu strapazzato con verdure, ma ancora i miei pregiudizi su questo alimento sono tanti, anche se l’impiattamento dei miei vicini di tavolo mi aveva colpito.
COPPA TOP: gamberetti e zucchine immersi in una spuma di patate
mezzelune "Ripasso" integrali: ripiene di funghi e ricotta
I miei amici invece hanno optato per un tortino di farro con cuore di stracchino accompagnato da una crema di verdure e poi un salmone alla piastra, fresco e molto buono, forse sulla presentazione si potrebbe fare qualcosina di più. 
Tortino di farro cuor di stracchino

salmone alla piastra e burro aromatico all'aneto con verdure
Dal tabellone in sala che elencava i diversi dessert non mi sono fatta di certo pregare, abbiamo preso tutti una fetta di torta della casa fatta con farina semi integrale, marmellata di fichi e pesche, riscoprendomi a casa della nonna, con la stufa che scalda l’ambiente e lei che insiste che ne mangi un’altra fetta. Luoghi così, semplici, rustici, sono posti che amo frequentare per la loro genuinità, siamo sempre alla ricerca di piatti super ricercati, abbinamenti curiosi, ma poi cosa ci fa veramente stare bene? Il ricordo, quell’attimo in cui senti un determinato odore o un sapore che ti fa rivivere momenti trascorsi a tavola con la famiglia, di quando eri bambina.

Chi come me è carnivoro dalla nascita e ancora molto prevenuto su piatti con seitan o tofu, dovrebbe venire qui per superare il suo ostacolo. Potete fare come me, partire dal pesce o dalla carne per poi dirottare il vostro interesse al resto del menù, perché vi incuriosirà talmente da volerci tornare.
Il servizio è un po’ lento, l’attesa tra un piatto e l’altro è lunga, segno sicuramente che viene tutto preparato al momento e con grande professionalità, però è un punto che andrei a migliorare. Il personale invece molto cortese e disponibile, presenta i propri piatti con entusiasmo e professionalità.
Nel complesso è un Angolo Ghiotto che consiglio veramente a tutti, anche i prezzi sono onesti, sicuramente è richiesta la prenotazione per tempo, ne rimarrete molto soddisfatti…e ora che mi è “ritornato in mente” l’Osteria Ripasso è un luogo in cui tornerò senza alcun dubbio.

via Fenzi, 32
Conegliano (TV)

Angoli Ghiotti: la celebrazione della pasta alla spaghetteria La Loggia

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La settimana scorsa si è festeggiata a Dubai il #worldpastaday un evento all’insegna della celebrazione del piatto italiano per eccellenza, la pasta appunto.
Di recente mi sono ritrovata a cena in uno dei miei Angoli Ghiotti preferiti, famoso proprio per la pasta:  Il Club degli spaghetti La Loggia a Vittorio Veneto.


Come esiste il comfort food per me ci sono anche i comfort place, ristoranti dove mi piace tornare e ritornare che ormai hanno un posto nel mio cuore e dove mi sento a casa.
Al ristorante La Loggia vado da quasi dieci anni credo, lo ricordo come un bel locale di ritrovo con gli amici, dove mi hanno anche dato delle notizie splendide in passato.
Il ristorante su due piani si presenta con quattro sale, due molto grandi, perfette per cene numerose, e due più intime. C’è anche un piccolo spazio per i bambini dove poter leggere qualche libro messo loro a disposizione e colorare.


Ma parliamo del menù: la selezione dei piatti è molto ampia, si varia dalla pasta (loro specialità) ma anche secondi, insalatone, bruschette e hamburger. A seconda della stagione il menù degli spaghetti regala salse molto curiose e particolari, noi abbiamo provato quella con code di gambero e zucchine e una con zucca, gorgonzola e speck, quest’ultima paradisiaca. Le porzioni sono super abbondanti quando scegliete gli spaghetti del giorno, quasi sicuramente siamo sui 100,120 g a persona. A volte ordiniamo prima uno stuzzichino o un piccolo antipasto perché a seconda della corposità delle salse c’è il rischio di non terminare il primo. 

SPAGHETTI ALL'AUTUNNALE: con crema di zucca cotta al forno, gorgonzola dolce, granella di noci e speck a filetti
SPAGHETTI REALI: con code di gambero sgusciate profumate al limone, zucchine cotte al forno, pomodori datterino, prezzemolo

Data la frequentazione pluriennale nella spaghetteria mi sento di darvi qualche dritta su altri piatti che ho amato negli anni e che rimangono un punto fermo del menù:
- LA SPAGHETTATA ALLO SCOGLIO (per due persone): cozze e vongole fresche con guscio, gamberoni e scampi, aglio, olio, prezzemolo, vino bianco e polpa di pomodoro.
- GNOCCHETTI ALLA LOGGIA: gnocchi fatti in casa, gamberetti, brandy e panna. Li ho talmente tanto amati che per mesi quando mi recavo qui ordinavo solo questi. Il mio comfort food del locale per capirci.
Se non desiderate la pasta c’è sempre la selezione anche delle insalatone, antipasti di affettati, carne alla griglia etc. per me si potrebbe eliminare qualcosina, ma i piatti sono sempre freschi e di ottima qualità, quindi nonostante l’ampia scelta il servizio non se risente.
Anche il personale che praticamente conosco da anni è squisito, sempre cordiale e pronto a soddisfare le nostre richieste, rendendo il servizio piacevole e veloce.
Per concludere la cena ci sono i dessert classici: panna cotta, profiteroles, a volte la torta polenta. Noi abbiamo ordinato due fette di torte, la mia alla ricotta e lamponi un po’ impegnativa per il mio stomaco dopo una cena abbondante ma buonissima. I prezzi sono onestissimi per come la vedo, un piatto di pasta così abbondante si aggira sugli 11 euro e potrebbe saziarvi completamente.


E’ un luogo del cuore, quindi la mia recensione può risultare di parte ma in tanti anni non sono mai rimasta delusa, la Loggia sa celebrare il nostro alimento per eccellenza, LA PASTA, in maniera egregia e sempre nuova, con molti ingredienti del nostro territorio. Come esistono i club dei libri, la Loggia e il suo IL CLUB DEGLI SPAGHETTI sono uno splendido ritrovo per noi dipendenti dal carboidrato.

piazza Papa Giovanni I 10
31029 Vittorio Veneto (TV)

Angoli Ghiotti: YU sushi a Treviso

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Il weekend scorso ho deciso di provare un ristorante di sushi a Treviso di cui avevo sentito parlare già da molto tempo. Presentatomi come uno dei migliori sushi della città, ho approfittato di una serata libera per decidermi finalmente ad andare allo YU restaurant, rimanendone veramente estasiata.
Aperto dal 2006, potremmo quindi dire che è stato tra i primi locali giapponesi ad aprire  nella città, questo ristorante di sushi si trova in una laterale di via della Repubblica, leggermente nascosto, manca una segnaletica forse che indichi di preciso dove girare, ma una volta trovato c’è un ampio parcheggio per le auto. Il locale ha un’atmosfera molto soffusa e romantica, data sicuramente dalle luci basse, tendenti al blu: non proprio l’ideale per una instagrammer come me che necessita di fare le foto ai piatti per poi mostrarveli, ma qui ci si viene per vivere una vera esperienza culinaria, non a fotografare, e poi sono sempre attrezzata con delle luci esterne.

GLI INTERNI
Ci viene proposto un piccolo entrée, segno di un locale di alta qualità che coccola da subito il cliente. Il menù è molto vario, dai crudi di pesce e carne, alle insalate giapponesi, passando poi per i donburi e i classici mix di sushi o sashimi; c'è  anche una piccola selezione veg per accontentare veramente tutti. Abbiamo ordinato un tris di tartare e dei gamberi rum e pepe rosa, super invitanti anche alla vista. La tartare era molto fresca e di qualità accompagnata da alcuni crostini, e la coppa di gamberi di grande d’effetto.


GAMBERI RUM E PEPE ROSA con riso selvaggio
TRIS DI TARTARE: salmone, branzino, tonno
Siamo poi passate alla tempura di gamberi e al mix di sushi. La tempura è tra i piatti a mio parere più complessi, dovrebbe essere fritto ma non olioso, ben pastellato ma che non copra il gusto del pesce…tutto questo lo Yu lo sa molto bene perché infatti è tra le migliori che io abbia mangiato. Con il fritto di solito si da il “colpo di grazia” alla cena, ma era preparato in maniera così egregia che non ci ha particolarmente appesantite, concedendoci infine di gustare il  mix di sushi. Le porzioni sono leggermente più piccole da dove mi capita spesso di andare ma qualitativamente impeccabili.
SUSHI PICCOLO: 3 maki, 3 nighiri, 3 urumaki
TEMPURA MIX: gamberi e verdure
Rimane come sempre lo spazio per il dessert che da menù offre ben 7 selezioni differenti più gelato e sorbetto. Mi stupisco piacevolmente dal rapporto quanTITà/prezzo dei dolci scelti, la meringata e il tortino di mele. Per 6 euro a dessert ci si potrebbe aspettare un dolcino modesto, mi è capitato spesso di trovare addirittura dolci a 8-9 euro non all’altezza delle aspettative in tutti i sensi. Lo Yu invece fa concludere la serata con una corposa coccola finale. Io ho ordinato il tortino caldo alle mele ma la meringata che ho assaggiato è una vera esplosione di sapori, unita dalla morbidezza della meringa alla croccantezza dei pezzi di cioccolato bianco.
Terminiamo questa nostra food experience insieme al caffè a cui viene ulteriormente aggiunto un’ultima selezione di biscotti secchi con una crema di zabaione (credo) e qualche meringa.
tortino alle mele con gelato alla vaniglia
meringata fragole e cioccolato bianco
Nota super positiva anche per il servizio che è stato impeccabile, piuttosto veloce nonostante la molta clientela presente di venerdì sera. I prezzi sono sopra la media, siamo intorno ai 50euro a testa, assolutamente giustificati dalla qualità del cibo; un locale perfetto per una cenetta romantica ma anche per un ritrovo tra amici che vuole godere sia dell’ottima compagnia sia dall’ottimo pesce.
Avrei dovuto forse azzardare di più sulla scelta dei “classici” piatti, ma questa esperienza allo Yu è stata solo la prima, confido di tornarci ancora e ancora per provare tutto il suo menù.

viale della Repubblica 245/c
31100 Treviso

dalla coltivazione alla cucina, ecco Casa Vittoria

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A San Polo di Piave, tra diversi campi e vigneti è sorto da poco più di un anno un albergo e ristorante pronto ad accogliere chiunque voglia fermarsi a gustare dei piatti tipici del territorio e immergersi nella natura: sto parlando di Casa Vittoria.


Prima di raccontarvi la location o il menù, ci tengo a soffermarmi su come è nato questo posto e perché è così speciale. L’immenso edificio e terreno che si erge vicino, è un’antica casa colonica data alla Cooperativa sociale Vita Down che insieme alla regione Veneto l’ha ristrutturata, trasformandola in un luogo dove dare molte opportunità di lavoro ai ragazzi affetti da disabilità.
Tutto è nato inizialmente nel 2012 con un orto da coltivare, poi grazie alla ristrutturazione è diventato ora uno splendido albergo con sala convegni e ristorante, vigneti e serre.
I ragazzi che ci lavorano vengono impiegati in diverse mansioni, dalla cucina, il servizio in sala, al lavoro agricolo, accompagnati da tutor e diverse figure di riferimento, lo spazio è talmente grande da accogliere moltissimi ragazzi.
Di recente sono stata a cena e ci tenevo a raccontarvelo perché si è un angolo ghiotto, ma soprattutto un luogo che unisce il cibo al sociale, e questo progetto è veramente unico.


L’edificio essendo praticamente rifatto è nuovissimo, accogliente e vasto, ideale per pranzi e cene anche quando si è in molti, tant’è che viene impiegato anche per pranzi cerimoniali dai matrimoni alle comunioni.
Il menù è semplice con ingredienti genuini e stagionali e offre diverse selezioni tra antipasti, primi e secondi, io ho optato per un carpaccio con carciofi rucola e grana.

carpaccio di Sorana con cruditée di carciofi, rucola e grana

Mi sono poi spostata sui primi ordinando degli gnocchi al ragù e assaggiando anche le buonissime tagliatelle con funghi porcini, gustosi e abbondanti. Lo stinco di vitello è stata un’incredibile sopresa per le sue “enormi” dimensioni, forse leggermente eccessivo per me ma chi lo ha ordinato non si è certo lasciato pregare nel terminare tutto il suo piatto.

gnocchi di patate al ragù d'anatra affumicata con prugne e mandorle
tagliatelle della nonna Vittoria con funghi porcini e rosmarino
stinco di vitello glassato al rosmarino
La nuvola di crema con frutti di bosco e meringhe ha dato la degna conclusione a questa serata.


Tutto il contesto, il locale, il cibo, il personale, questo stesso progetto, sono stati davvero una piacevole scoperta per il nostro territorio, spero che questo articolo vi invogli ad andarci non solo per ritrovare i nostri sapori locali ma per supportare anche l’associazione che con amore e impegno ha saputo regalare un’opportunità di lavoro per nulla scontata a tantissimi ragazzi.

CASA VITTORIA
via Casoni 4
San Polo di Piave (TV)

Una settimana stellata: l'Argine a Vencò

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Quest’anno, complice un’occasione speciale, ci siamo recati in uno dei locali stellati del Friuli Venezia Giulia, ai suoi confini in realtà, dove è nato da alcuni anni L’Argine a Vencò.
Il locale è diventato famoso di recente grazie alla partecipazione dello chef Antonia Klugmann come giudice di Masterchef.
Mi sembra un po’ presuntuoso farne una recensione come sono solita scrivere, perché è già stato dimostrato, con l’entrata nell’Olimpo dei locali stellati, che L’Argine a Vencò è un ristorante ottimo dove tutto viene curato nei minimi dettagli. Il mio sarà quindi un semplice racconto di questa food experience, con alcune foto che non renderanno davvero l’idea di tutto il contesto, ma spero vi entusiasmi tanto da andarci quanto ha entusiasmato me.
Arrivati per la cena ci siamo immersi in questo splendido locale situato al centro della natura con vigneti e boschi, essendo sera non abbiamo avuto modo di ammirarne l’affascinante paesaggio nel suo insieme, ma l’atmosfera soffusa di sera lo ha reso ugualmente magico.
Possiamo dire di essere stati davvero baciati dalla fortuna perché il nostro tavolo era situato a lato della cucina a vista, a cui lo chef tiene da sempre, per eliminare quella barriera che siamo soliti avere tra sala e cucina. Eccoci quindi trasformati in un Grande Fratello di Orwell dove i nostri occhi seguivano con curiosità maniacale ogni mossa dello chef e di tutti i suoi collaboratori.
calamaro, castagne, crescione 
Il menù si suddivide in 3 tipologie di degustazione, il piccolo composto da 5 portate, il medio composto da 6 portate e infine il menù Territorio: vita in movimento da dieci.
Noi abbiamo optato per l’ultimo per immergerci nella cucina dell’Argine a Vencò.
Durante la visione di Masterchef negli anni, mi sono sempre chiesta come fosse possibile che ogni giudice pretendesse che le varie postazioni di cucina fossero sempre in ordine: lo trovavo quanto meno pretenzioso, perché si lavora con molta gente, si ha poco tempo a disposizione, invece è tutto vero, ogni movimento in una cucina stellata è una vera danza. Si percepisce la caoticità del momento, ma mai la perdita del controllo.
semi amaranto e girasole
millefoglie di zucchine fritta, tapioca, aglio, olio, peperoncino
Credo che la nostra fortuna sia stata quella di aver apprezzato forse più di tutti gli altri commensali, la preparazione di ogni portata che ci è stata servita, perchè ne abbiamo visto la creazione. Nessun piatto esce senza che lo chef lo abbia impiattato e perfezionato, si assistono anche a dei piccoli e normalissimi screzi di incomprensione, segno che siamo pur sempre davanti a degli esseri umani. Il vetro che ci divide è comunque insonorizzato, quindi non si sente nulla, ma si percepisce un fenomenale gioco di squadra come un’orchestra davanti al suo direttore.
Per chi non fosse mai stato in un locale stellato uno dei film a mio parere più fedele, che si avvicina all’idea di cosa ci si può aspettare è “il sapore del Successo” che vede come protagonista un Bradley Cooper nelle vesti di un ambizioso chef stellato, che cerca di risalire la china dopo un periodo buio.

gnocchi rapa rossa, prugna e rosa
lumache brasate, frittata alle erbe e maionese
Al termine della serata, come ogni locale stellato che si rispetti c’è il giro dello chef, due chiacchere per presentarsi e avere un contatto diretto con chi è stato l’artefice della nostra serata, un’attenzione che dovrebbe estendersi anche ad altri ristoranti secondo il mio punto di vista.
Il personale, preparatissimo, allietava piacevolmente i commensali, veloci e silenziosi slittavano di tavolo in tavolo chiaccherando di vini e cibo, ma lasciando il cliente da solo a gustare di questa esperienza nel momento giusto.


Il conto è giustamente stellato, spero sempre sia chiaro a chi mi legge che quando ci rechiamo in un locale, bisogna valutare tutto l’insieme, in questo caso non si è semplicemente andati in un ristorante a mangiare qualcosa di buono, si ha vissuto una esperienza extrasensoriale,  dove si viene guidati alla scoperta del cibo e del suo territorio, in questo caso il Friuli.
gelato di pane di pasta madre, sorbetto all'uva fragola
Sono dell’idea che l’Argine a Vencò sia sottovalutato con l’assegnazione di “una sola” stella Michelin, ma confido che entro breve riesca a conquistarne un’altra perché il livello è a dir poco eccelso.
Per chi fosse interessato ad andarci vi informo che le prenotazioni si possono effettuare rigorosamente online, vengono aperte con un mese di anticipo e vi consiglio di farlo il prima possibile perché è veramente difficile trovarvi posto.

località Vencò
34070 Dolegna del Collio (GO)

Angoli Ghiotti in trasferta a Milano

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I miei angoli ghiotti iniziano quest’anno con delle trasferte fuori dal Veneto, precisamente Milano, dove sono stata un paio di mesi fa. L’obiettivo era un po’ di relax in compagnia di un’amica, lo shopping e ovviamente il cibo. Fermandomi solo un paio di giorni ho cercato di concentrarmi al massimo sui luoghi dove assaggiare qualcosa di diverso, cosa assolutamente facilissima perché da Conegliano a Milano sembra di avere una distanza spazio temporale di dieci anni…indietro per noi ovviamente.
Il primo che abbiamo provato la sera arrivate a Milano è stato il famoso RISO&LATTE  di cui avevo sentito molto parlare grazie anche alla vera guru dei locali milanesi Caterina di Conosco un posto. Il locale è in stile "casa della nonna anni '60” curato in ogni minimo dettaglio, dai tavoli vecchio stile, il jukebox, i panni stesi. Uno dei piatti forti che abbiamo voluto assolutamente provare era il risoelatte viola con speck, un risotto da principesse, gustosissimo e molto impegnativo per le sue porzioni abbondanti. È un ristorante anche molto legato alla tradizionale cucina milanese e si possono provare moltissimi altri piatti come il classico risotto  o l’ossobuco.
Se vi avanza spazio nello stomaco mi raccomando, provate i riso e latte dessert nelle loro innumerevoli varianti perché sono strepitose.
RISO E LATTE viola con speck, scamorza e nocciole
GLI INTERNI
LOCALE A CONDUZIONE FAMILIARE
GLI ORIGINALI INTERNI
AFFETTATI MISTI
RISO E LATTE con mela e cannella
Passiamo ora a parlare del locale e della bevanda che va per la maggiore a Milano negli ultimi anni e che ora sta pian pianino approdando da noi: il MACHA CAFÈ.
Ci sono diversi locali a Milano che si sono dedicati interamente alla preparazione del macha sia nella versione liquida che solida, quindi si potranno assaggiare cappuccini, milkshake, caffè tutto a base di macha, per non parlare di torte, cupcake o tiramisù. Ci siamo fatte prendere dall’entusiasmo ordinando cappuccini e fette di torte per poi scoprire che forse noi non siamo ancora pronte per il macha. Il gusto è molto forte, erbaceo, tendente agli spinaci oserei dire. Sono rimasta un po’ delusa dalle enormi aspettative che mi ero fatta, comunque sia il locale è molto grazioso.
gli interni
macha cappuccino, macha muffin e macha cake
Terminiamo con un altro evergreen milanese, il sushi, andando in un altro celebre ristorante: TEMAKINHO. Consigliatomi da un’amica friulana ormai adottata milanese da anni, ci siamo fidate e siamo rimaste piacevolmente sorprese. Il locale esteticamente è bellissimo, sia nella zona ai tavoli che quella per un pranzo veloce al bancone. Il sushi è di gran qualità, non economicissimo, ma eravamo pur sempre a 50 metri dal Duomo.
gli interni 
per una pausa pranzo veloce al bancone

Questi tre angoli ghiotti in trasferta sono stati buonissimi e mi hanno ulteriormente invogliato  ad andare a caccia di locali nuovi e di parlarne con voi per tutto il 2019 per confrontarci sulla grande passione che alla fine ci accomuna e unisce sempre: IL BUON CIBO.

via Manfredo Camperio 6
viale Francesco Crispi 15
via Guglielmo Marconi 4


Angoli ghiotti: Emozioni Enoteca veneta

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Dopo l'articolo sugli angoli ghiotti milanesi, torniamo nel nostro territorio perché voglio raccontarvi la mia esperienza in un ristorante che è un piccolo orgoglio veneto perché è situato accanto alla storica scuola enologica di Conegliano: l'Enoteca veneta emozioni.
Questo locale è stato ristrutturato alcuni anni fa da un progetto della provincia voluto fortemente dal presidente Zaia, per creare un luogo d’eccellenza dove poter degustare vino e allietarsi con del buon cibo intorno alla più antica scuola enologica d’Italia.
Il ristorante ha cambiato gestione diverse volte e da un anno è diventata una pizzeria gourmet, ho voluto provarla perché non vi nego che le recensioni su internet erano particolarmente contrastanti tra loro.


E’ stato risistemato sull’ex deposito macchinari, lo spazio quindi è molto grande, composto da una sala al piano terra dove si può godere di un aperitivo o anche organizzare eventi e feste private. Al piano superiore invece troviamo il ristorante vero e proprio, gli spazi sono aperti e la cucina a vista accontenta i curiosi che voglio osservare i cuochi all’opera. Intorno si possono ammirare le bottiglie di vino del territorio ed eventualmente acquistarle.


Il menù è vario, ma ci siamo concentrati sulle pizze gourmet che  vengono condite appena uscite dal forno e presentate già suddivise in spicchi singoli, un’idea non male se si voglio scambiare i gusti dei propri piatti creandosi così una pizza mixata. La pasta è bassa e croccante e gli ingredienti di primissima qualità; abbiamo azzardato una pizza con mini tartare sopra e l’abbiamo veramente trovata ottima. Ho trovato le porzioni delle pizze leggermente più ampie rispetto alla media, perfetto per chi ha molto appetito!
LA TARTARE: stracciatella cuor di burrata di Andria, tartare di manzo piemontese Coalvi battuta al coltello, scarola riccia, crema di fonduta di Castelmagno DOP
l'ACCIUGA: pomodoro San Marzano DOP, mozzarella Borgoluce di latte di bufala, pomodorini semi secchi, acciughe del Mar Cantabrico
Se dobbiamo parlare di prezzi vi dico subito che non troverete una pizza margherita a 6 euro, la scelta del locale è di innalzare la qualità degli ingredienti anche quelli di base, quindi aspettatevi una spesa leggermente sopra la media. Il servizio è stato piuttosto veloce e il personale sempre molto cordiale e disponibile. È sicuramente un angolo ghiotto che consiglio e dove tornerò spero presto per assaggiare anche altri piatti e i dessert che questa volta purtroppo ho saltato.

via Giovanni Dalmasso 12
31015 Conegliano (TV)

Angoli Ghiotti: Flame'N Co.

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Per quanto mi diletti a ricercare sempre posti nuovi dove andare a mangiare, sono una persona abitudinaria, in generale…libri, film e cibo. Scoperto un luogo ci faccio ritorno moltissime altre volte finchè lo posiziono nella mia cartellina personale degli angoli del cuore, e questo è quello che è successo con il Flame'n co.
Credo sia stato uno dei primi posti che mi ha fatto capire l’interesse per la condivisione di ristoranti diversi perché in passato era un famosissimo ristorante d’elite prima di affermarsi come un vero e proprio marchio di franchising che si dedica alla carne alla brace.
Ci sono ormai cinque brasserie che si dividono come me tra il Veneto e il Friuli, io per comodità sono sempre andata al primo che ha dato il via a questi locali di successo, a Cecchini di Pasiano di Pordenone.
COSTINE DI MAIALE “NOSTRANO” COTTE NEL BBQ CON ERBE AROMATICHE, ACCOMPAGNATE DA PATATE FRITTE McCAIN
La location è di grande impatto visivo, arredato con gusto si avvicina molto a uno stile industrial, tavoli sorretti da giganti barattoli, sedie colorate e di forme diverse, immagini di animali alle pareti, fanno capire che qui viene data grandissima esaltazione ai piatti di carne.
Fermi là vegetariani comunque, c’è la possibilità di accontentare tutti i gusti al Flame, il menù è vasto potete trovare anche zuppe veg e quinoa. L’attenzione principale viene data dalla carne di qualità pregiata e cotta in maniera perfetta. Viene utilizzato un innovativo sistema di cottura, chiamato bbq x-oven che aiuta a mantenere i sapori reali della carne.
GLI INTERNI

moltissime sale disponibili
Dopo esserci stata tante volte in questi anni ho la mia piccola lista di piatti preferiti:
COUNTRY RIBS
SASHIMI DI MANZO
BATTUTA AL NATURALE
PURè AFFUMICATO
PARILLADA FLAME &CO.
Ci sono anche diverse scelte di hamburger gourmet e un menù dedicato ai più piccoli.
SASHIMI DI CARNE CRUDA DI MANZO, CON GAZPACHO E FIOCCHI DI BURRATA
GRIGLIATA DI CARNI MISTE CON: ASADO DI BLACK ANGUS USA, CAPOCOLLO DI SUINO, COSTATA DI SCOTTONA, SALSICCIA ARTIGIANALE, BBQ RIBS.  ACCOMPAGNATA DA PURÈ DI PATATE AFFUMICATE, VERDURE AFFUMICATE E SALSA CHIMICHURRI
Chi mi segue su Instagram sa che quando vado al Flame dico incessantemente di provare il dessert, precisamente la “Brucia”, una gigantesca (ma sottile tranquilli) crema catalana, accompagnata da gelato e frutta fresca. Ordinatela in due magari se avete abbondato con il resto.

Il personale si è sempre dimostrato all’altezza, disponibile e cordiale, a volte il servizio può risultare leggermente lento durante il weekend, ma non troppo.
La fortuna di questa brasserie è che essendo una catena ci sono moltissime possibilità di testarlo anche al di fuori del pordenonese, vi potete recare a San Daniele, dove so che c'è anche la possibilità della pizza, e perfino Padova ne ha uno. Qua di sotto trovate l’elenco e i link diretti a questi ristoranti che nei prossimi anni ho sentito allargheranno la loro cerchia spaziando speriamo in tutta Italia.


Le FRITOE: i miei tre angoli ghiotti del cuore dove assaggiarle

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LA FRITOA. Il dolce nazionale della Repubblica Serenissima risale al ‘600 quando a Venezia solo poche persone ne erano i creatori, i famosi “fritoleri” che si tramandavano di generazione in generazione l’antica arte di questo dolce fritto.
Il carnevale è quel periodo dell’anno dove ci si divide in due grandi fazioni: 
team crostoli / team frittelle, e io sono decisamente una team frittelle.
Sono lieta oggi di presentarvi la mia TOP 3 delle pasticcerie dove ritengo vengano fatte le migliori frittelle della zona. C’è uno scontro tra titani nella stessa città ma che vi garantisco, regala sapori diversi, e una in Friuli. COMINCIAMO:

LA PARTICOLARE (pasticceria Dolomiti, Vittorio Veneto)
la vetrina del Dolomiti
il ripieno
La pasticceria Dolomiti è tra le migliori della zona, ve ne ho parlato anche in questo articolo. Dedica cura e attenzione ad ogni dettaglio, dall'arredamento del locale ai dolci ovviamente. Le loro frittelle si presentano in una forma un po’ pasticciata, non hanno la classica struttura rotondeggiante ma appunto si avvicinano più a un “grosso bignè”. La crema all’interno è ottima come sempre, particolare quella al caffè e ricotta e frutta fresca, non è super imbottita la frittella si riesce quindi a gustarne anche la pasta che non è unta e risulta quasi leggera.

LA RIPIENA (pasticceria Primavera, Vittorio Veneto)
la vetrina del Primavera
il ricco ripieno di chantilly
Questa pasticceria è famosissima proprio per le sue frittelle che inizia a produrre dal 1 gennaio! La gente già sotto Natale chiede quando usciranno e poi si crea sempre la fila persino fuori dal locale. La pasticceria Primavera si distingue per le frittelle traboccanti di ripieno. La loro crema chantilly è una nuvola, ma ho apprezzato tanto anche la “classica” con la marmellata. Anche in questo caso la forma è più tendente a una grossa pasta, risulta leggermente più grassa e unta, tuttavia molto molto buona.

LA TRADIZIONALE (pasticceria Peratoner, Pordenone)
Peratoner e la sua frittella "grossa e circolare"
il sublime ripieno allo zabaione
La pasticceria Peratoner di Pordenone ha una storia antica alle spalle e rimane fedele alla tradizione. La forma delle sue frittelle è perfettamente rotonda e vi è il giusto equilibrio tra pasta e interno che conta mezzo centimetro circa di impasto e poi l’esplosione con la crema. Tra le migliori sicuramente quelle con lo zabaione, ma senza sottovalutare anche la vuota che dimostra come la bontà di una frittella non dipende assolutamente da cosa ha al suo interno.

Questa è la mia personalissima classifica anche se sento di avere ancora molte pasticcerie da "testare" in merito. Magari lo farò e l'anno prossimo allargheremo la lista. 
Buon Carnevale a tutti intanto!

Angoli Ghiotti: Miyu Japanese Food

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Sono finalmente riuscita a trovare il mio ristorante di sushi preferito, che si è ormai piazzato da un paio d’anni sul podio della mia classifica personale. Ciò che cerco in un ristorante di questo tipo è sicuramente la qualità del pesce, l’originalità dei piatti e il servizio attento, tutte queste caratteristiche e molto altro le ho trovate al MIYÙ JAPANESE FOOD di Oderzo.
GLI INTERNI
Situato a 5 minuti dal centro storico della città, il locale è ben arredato, i colori portanti sono il nero e il fucsia che creano un buon mix tra loro, il pannello con i ciliegi in fiore che ricordano le meravigliose primavere in Giappone, danno un piacevole senso di profondità, come uno specchio da attraversare che porta direttamente al giardino stesso, uno stargate tra noi e il paese del Sol Levante.
posto preferito per mangiare in due
piccoli dettagli 
Il menù a catalogo, di cui non sono molto amante, è fatto bene, e rispetto ad altri locali le immagini rispecchiano perfettamente i piatti che poi vengono presentati.
La tartare di gamberi è freschissima e sublime, di solito tendo a inzuppare ogni mio piatto con la salsa di soia di cui vado molto ghiotta, ma in questo caso mi sono voluta godere il sapore naturale del pesce ed è così che ho capito quanto il piatto fosse ben fatto.
TARTARE DI GAMBERI
RAMEN CON POLLO: zuppa di spaghettini di grano tenero con aggiunta di pesce e verdure
NUVOLE DI GAMBERI /piccanti/
Ma al Miyu vengo principalmente per gli hurumaki DELLA VITA, gli spicy roll. Potrei mangiarne una quindicina senza accorgermene, le salse non coprono il gusto, ma si amalgano perfettamente al riso e al pesce creando una esplosione in bocca che non vi so spiegare a parole. PROVATELO E POI FATEMI SAPERE.
Mi sono concessa anche il mix di bicchierini con crema frutti di bosco, noccioline e scaglie di cioccolato.
SPICY ROLL: philadelphia, salmone, cetriolo, tonno, salsa piccante
TRIS DI BICCHIERINI alla frutta, noccioline e scaglie di cioccolato
Per quanto riguarda il servizio come già anticipato, è molto cordiale, disponibile e piuttosto veloce. Se i commensali ordinano cose differenti tra antipasti, primi o altro, nessuno rimane mai indietro, sembra quasi una danza ad incastro dove qualcuno osserva di nascosto il termine delle pietanze, per presentarsi in 15 secondi con un piatto nuovo.
Anche l’atmosfera mi ha stupito per essere un sabato sera: il locale non era super affollato ma nemmeno vuoto, la musica si percepiva bene ma non era assordante, la clientela era allegra, ma mai chiassosa, è sembrato quasi di essere veramente in un piccolo universo parallelo dove il silenzio e il rispetto verso il prossimo la facessero da padrona.
I prezzi a mio giudizio sono nella media, la spesa è stata intorno ai 30euro a persona compresi anche due bicchieri di vino.
Fatemi sapere se lo proverete, sono curiosa di conoscere anche il vostro parere.

via Garibaldi 15
31046 Oderzo (TV)

Il miglior cinese di Pordenone: la Grande Cina

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Vorrei annunciare di aver trovato il miglior ristorante cinese di Pordenone ancora venti anni fa. Credo di poter anche affermare che sia stato tra i primi se non il primo assoluto ristorante orientale ad aver aperto in tutta la città, sto parlando de LA GRANDE CINA.
Questo articolo sarà forse un po’ di parte, non me ne vogliate, ma io è qui che la prima volta ho assaggiato dei ravioli al vapore, del riso alla cantonese e imparato ad usare le bacchette, credo di aver avuto circa 9-10 anni.
Mio padre, grande amante della cucina orientale, aveva comprato una pentola wok per preparare dei piatti tipici anche in casa e si era instaurato un rapporto complice con Sergio, il proprietario, tanto da farsi mandare ogni tanto qualche spezia particolare e la salsa di soia, che da noi ancora era introvabile.
Sempre lui aveva come metro di misura un piatto fisso: l’anatra fritta. Di tutti i ristoranti cinesi che aprivano continuamente in città, mio padre ordinava sempre l’anatra, decretando infine che la migliore fosse sempre e solo alla Grande Cina.
Io faccio la stessa cosa con un altro mio piatto preferito: i gamberi sale e pepe. Con orgoglio confermo che nessuno sia in grado di farli alla perfezione come loro…è diventata quasi una tradizione familiare.
L’arredamento è ancorato al passato, ci sono stati piccoli cambiamenti in questi anni ma mai da stravolgerlo del tutto, scelta che apprezzo solo per un fattore sentimentale, ma non mi dispiacerebbe vedere qualcosa di nuovo. Il ristorante offre un’ ampia sala interna e una veranda chiusa con delle tende per la mezza stagione o lasciata aperta per l’estate.
L'ESTERNO DEL LOCALE 
LA SALA 
I piatti che ordino sempre sono principalmente a base di gamberi, ecco quindi la mia lista dei preferiti:
GAMBERI SALE E PEPE
GAMBERI CON LE VERDURE
GAMBERI ALLA PIASTRA
SPAGHETTI SALTATI ALLA PIASTRA CON PESCE
RISO ALLA CANTONESE
RAVIOLI CON CARNE O GAMBERI (anche se ordino sempre i primi)
…e se volete l’anatra fritta…
Il menù è vastissimo, forse da rivedere dopo tanti anni e tentare la sorte con qualcosa di nuovo, mi vengono in mente le molteplici varianti di ravioli ripieni esistenti, ma capisco che "squadra che vince non si cambia" e il locale è comunque amatissimo non solo da tutto il pordenonese ma da una grossa fetta di militari americani che vivono nella base di Aviano.
NUVOLE DI DRAGO CON SALSA AGRODOLCE: io inizio sempre così
ravioli con carne: che poi inzuppo nella salsa di soia
RISO ALLA CANTONESE
PREFERITI DELLA VITA: GAMBERI SALE E PEPE
Oltre al ristorante fanno anche servizio take away che ho sfruttato innumerevoli volte, ho addirittura amici che fanno quasi 40 km per venirli a prendere e tornare a casa.
Il locale è a conduzione familiare e i proprietari hanno diversi figli che si sono sempre impegnati a collaborare con i genitori servendo ai tavoli, senza ombra di dubbio questi ragazzi li ho visti crescere, mi ricordo bene uno dei loro figli più giovani che era una bambino quando venivo a ordinare cinese mentre ero incinta.
Il servizio è sempre cordialissimo e pronto a soddisfare ogni richiesta, i piatti vengono serviti velocemente, qualche leggerissimo rallentamento nel weekend ma assolutamente accettabile perché è sempre pieno. Se siete in molti consiglio la prenotazione per i sabati e domeniche.
Quando vengo qui sono felice, il proprietario è una persona squisita, se sei un suo cliente affezionato dedica sempre due minuti per chiederti come stai, mi piacerebbe che si buttasse su qualcosa di nuovo…o forse no: perché il tempo si è fermato alla Grande Cina, si è fermato in un momento felice della mia vita.

via Montereale 90, 3310 Pordenone
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